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RICICLO CON CREMA ALLE BUCCE D’ARANCE

Dovevo finire la famosa colomba da due chili e mezzo, altrimenti mi restava fino a ferragosto e allora ho pensato di fare questo dolce.

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INGREDIENTI:

  • avanzo di colomba
  • buccia di arancia grattugiata
  • crema
  • marsala
  • mandorle

Prima di tutto tritare molto finemente la buccia di due arance

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per la crema: io ho usato il Bimby, ma si  può fare facilmente anche a mano.

  • 100 gr di zucchero (il mio alla cannella)
  • 2 cucchiaini abbondanti di scorza d’arancia grattugiata
  • 500 gr di latte
  • 2 uova
  • 50 gr di farina

Mettere gli ingredienti nell’ordine indicato, cuocere 7 min. 90° vel 4.

Travasare poi in una ciotola a raffreddare. Intanto tagliare l’avanzo di colomba e sistemarlo nel fondo di un piatto dai bordi rialzati, bagnare leggermente con il marsala, poi ricoprire il tutto con la crema.

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Decorare a piacere e servire, vi assicuro che è piaciuto molto, il sapore della scorza di arancia mitigato dallo zucchero ci sta a pennello.

E poi il marsala assieme all’arancia mi piace molto perchè mi ricorda la mia adorata Sicilia.

 

I TRONCHI PER NATALE

Si potrebbero anche chiamare ” tronchi nutellosi” , perchè su gentile richiesta di un dolce più nutella che altro ho pensato bene di fare questo.

tronchi Natale (3)

Il tronchetto di Natale (Bûche de Noël), è un dolce natalizio francese e simboleggia il ceppo di legno tipico della tradizione nordica.

Il ceppo veniva estratto dalla parte più grossa dell’albero, normalmente quercia o castagno e doveva ardere fino a Capodanno, perchè la cenere veniva poi sparsa sui campi come buon auspicio per i raccolti futuri.

Ho preparato un pan di spagna, questi gli ingredienti:

  • 4 uova a temperatura ambiente di circa 260 gr.
  • 260 gr di zucchero
  • 260 gr di farina 00   – E’ importante pesare le uova, perchè la farina e lo zucchero devono essere di pari peso delle uova.
  • 50 gr di acqua
  • 1 bustina di lievito per dolci.

Ho mescolato prima lo zucchero con le uova, poi ho aggiunto la farina e un po’ per volta l’acqua, per ultimo il lievito.

L’ho messo in una teglia larga e in forno statico a 160° per 35 min. Poi l’ho lasciato ancora per dieci minuti a fuoco spento, l’ho tolto dal forno  e messo sulla griglia a raffreddare.

tronchi Natale (4)

Poi l’ho tagliato in due parti, spalmato di Nutella e arrotolato, formando poi due tronchi separati che poi ho decorato sempre con Nutella.

Più nutellosi di così, non so….

tronchi Natale

                BUON  NATALE  A  TUTTI

IL TORTELLINO DI NATALE

SERMON DA NADAL

I m’han mess adèss al mond

d’ pasta bòna, zall e tònd,

èl zerval ed pein…….l’é pein

e i m’han mess per nom – TURTLEIN – ”

(da una cartolina di A. Majani)

” SERMONE DI NATALE

Mi hanno messo adesso al mondo

di pasta buona, giallo e tondo,

il cervello di ripieno…..è pieno

e mi hanno messo per nome TORTELLINO.

Ed eccoli qua i tortellini di Natale in collaborazione con Mauro e la mitica signora Antonietta, le cui mani scorrono veloci per chiuderli ad arte.

tortellini finiti

Con la collaborazione dell’Accademia Italiana della Cucina ecco la vera storia del tortellino.

“La prima traccia, con fondamento storico, di una ricetta di ripieno a base di carne che si avvicina a quella attuale, la si trova nel libro “De arte coquinaria” di maestro Martino, cuoco personale del Camerlengo Patriarca di Aquileia, verso la metà del XV sec.

La sua ricetta prevede, oltre all’abbondanza di spezie (molto in uso in quell’epoca) la carne di maiale, di vitello, del formaggio invecchiato e precisa la dimensione – “non siano maiori di mezza castagna” e debbono essere cotti in “brodo di cappone e carne buona”.

Questi invece i miei ingredienti.

  • lombo di maiale gr. 300
  • prosciutto crudo gr. 300
  • mortadella gr. 300
  • parmigiano reggiano gr. 450
  • 3 uova
  • noce moscata

Ho tritato insieme la mortadella, il prosciutto e la carne

??????????

poi ho impastato il tutto con le uova, il formaggio e la noce moscata.??????????

Quando è stato ben amalgamato l’ho lasciato riposare per tutta la notte.

Il giorno dopo ho preparato la sfoglia: (in due volte)

  • 500 gr di farina 0
  • 500 gr di farina 00
  • 8 uova
  • 2 cucchiai di olio

Poi ho steso la sfoglia, Mauro l’ha tagliata e insieme alla signora Antonietta (più lei di noi) ha preparato i tortellini, che distesi sulle famose retine sono stati messi in congelatore, nell’attesa di finire a Natale nei piatti delle voraci nipotine.

 

Vi svelo un segreto: per evitare che i tortellini si attacchino al tagliere o nel piatto o sulle retine vanno messi con il ripieno rivolto verso l’alto.

tortellini

come il tortellino di destra e non come quello di sinistra. Perchè essendo la pasta  con il ripieno un poco umida questo per evitare che non asciughino bene o che ne resti un pezzetto attaccato alla base.

Ora sono pronti per essere cotti in un brodo preparato con un pezzo di cappone, della polpa di manzo, carote, cipolle e mezzo limone, per sgrassarlo un po’.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta “da così a così, la cucina passo passo” del blog: Mani Amore e Fantasia.

POLLO NASCOSTO

Non ho mai amato molto il pollo e allora mia nonna, sempre lei, la mia indimenticabile nonna, per farmelo mangiare mi diceva, d’accordo, allora te lo faccio coperto, così non lo vedi.

Mi sono ricordata della sua ricetta ed oggi l’ho preparato, in rosso le mie modifiche.

INGREDIENTI

  • 5 sopracosce di pollo
  • passata di pomodoro (fatta da me)
  • olive – foggiane fresche messe sott’olio da me
  • farina per infarinare
  • sale  (salamoia bolognese)
  • olio

Infarinare le sopracosce e farle rosolare nell’olio a fuoco vivace.

Aggiungere poi la passata di pomodoro, le olive e il sale, lasciare rapprendere un po’ e poi incoperchiare e abbassare la fiamma.

Dopo circa 20 minuti sono pronte, io le ho servite con del purè, ma vanno bene anche accompagnate dalla polenta, oppure si può preparare del riso in bianco ed accostarlo al pollo nel piatto.

Sì lo so, è una ricetta semplice, ma la preparava mia nonna già quando era giovane lei. Quindi oltre che buona, per me è infarcita di bei ricordi.

ZALETI VENEXIANI

Ancora sotto l’influsso di Venezia che non si è mai finito di scoprire, ho cercato di preparare gli “Zaleti”.

Non sono grandi come quelli in vendita, ma ho seguito la ricetta dal libro “La cucina veneta” di Alessandro Molinari Prandelli, libro che fa parte di una collezione di tutte le ricette tradizionali italiane.

Gli zaleti (gialletti) sono dei biscotti rustici, dalle umili e antiche origini, preparati, per la maggior parte, con farina di mais che le famiglie povere usavano molto  per preparare i loro “pranzi” a base di polenta.

Ingredienti  (mie modifiche in rosso)

  • 300 gr di farina gialla di granoturco
  • 150 gr di farina bianca 00
  • 150 gr di burro     – (120 gr di burro)
  • 70 gr di lardo        – ( 2 cucchiai di olio)
  • 100 gr di uva zibibbo (da far rinvenire in acqua tiepida)
  • 2 uova
  • la scorza grattugiata di un limone
  • 200 gr di zucchero a velo per lo spolvero finale.

Sciogliere il burro e il lardo in un tegame e farli raffreddare, (non usando il lardo non l’ho fatto, ma ho unito all’impasto il burro sciolto e l’olio).

Sulla spianatoia versare a cratere la farina gialla e quella bianca, unire i grassi sciolti,  le uova e gli altri ingredienti, impastare con cura per avere un amalgama compatto. Lasciare riposare per circa un’ora, poi preparare tante palline grosse come una noce, da schiacciare appena.

Disporle sulla placca del forno, già caldo a 200° e dopo circa un quarto d’ora, quando sono dorati, ritirarli e aspettare un momento prima di staccarli con una paletta.

Spolverizzare con lo zucchero a velo, io ho usato quello che ho fatto io con la vaniglia.

Piacevoli con una tazza di the, magari ascoltando quel bellissimo gruppo dei  “Rondò veneziano”.