Archivio mensile:febbraio 2013

TORTA DI MELE CAMPANINE

Riporto qui quanto ho scritto delle “mele campanine ” nel mio articolo – SAGRA DELLE MELE CAMPANINE – del 21/10/2012.

La mela campanina, detta anche “l’antica mela della nonna”, appartiene alla tradizione della bassa modenese e bassa mantovana. Uno studio dell’Università di Bologna, mette in evidenza le sue qualità: elevato contenuto in sostanze antiossidanti, elevato contenuto in pectina e polifenoli oltre che di acido ascorbico.

Fin dal 1877 uno storico di Mirandola cita questo frutto in un suo articolo sull’Informatore Mirandolese: “…..  sono in molto pregio i pomi detti campanini  dei quali nell’autunno si fanno larghe provviste e si trasportano fino a Venezia ed altre città”.

Tanti anni fa nel mantovano era diffusa una piccola mela. Veniva raccolta all’inizio del mese di Ottobre ed era il frutto che veniva consumato a pranzo,a merenda,e a cena per tutto l’inverno fino a primavera inoltrata. Questa era la mela campanina che si conservava benissimo per lunghi periodi .  Nel dopoguerra la mela campanina venne quasi del tutto abbandonata,perchè il mercato richiedeva mele più dolci, più grandi e più economicamente vantaggiose. Fortunatamente alcuni frutticultori  hanno provveduto a mantenere in vita questa tradizione. Si,tradizione è la parola giusta, perchè ormai il mercato non la richiedeva quasi più, era l’era dello sviluppo economico,si andavano diffondendo le celle frigorifere,gli incroci generavano molte nuove mele,più grosse,rosse e dalle spese di gestione più limitate. Ma le nuove razze avevano ormai dimenticato i sapori e le qualità delle mele originarie. Le celle frigo funzionavano bene,ma il loro abuso riduceva a volte la mela a un frutto senza sapore,o per meglio dire”senz’anima”. Quindi ecco il ritorno, timidamente, a questi tipi di frutti che hanno delle caratteristiche superiori alle altre mele, hanno un costo limitato e durano moltissimo tempo senza rovinarsi.

E’ vero che durano molto tempo, noi ne avevamo acquistato una cassa ed ormai sono alla fine, ma sono ancora molto belle e rosse, lo potete vedere dalla foto sotto.

Con una vecchia ricetta ho  preparato una torta con queste mele.

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INGREDIENTI:

  • 180 gr di zucchero
  • 3   uova
  • 80 gr di burro morbido
  • 200 gr di farina
  • 1 bustina di lievito
  • 1 pizzico di sale
  • latte q.b.
  • 6 mele campanine (se si usano altro mele bastano 3 )
  • succo di limone
  • zucchero a velo

Pelare e irrorare le mele con il succo di limone.

Mescolare alla farina le uova, lo zucchero, il burro e il sale, per ultimo il lievito, unire tanto latte quanto basta a rendere un impasto abbastanza morbido. Versarlo in una teglia, disporre le mele tagliate a tocchetti e ricoprire con il restante impasto.

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La vecchia ricetta dice di infornarla per 50/60 minuti, ma è il tempo che occorreva per cuocerla nella “stufa economica” a legna, nel mio forno ventilato ho calcolato a 180° per circa 30 minuti, (fare la prova stecchino).

Lasciarla raffreddare nella teglia, levarla delicatamente e spolverarla con lo zucchero a velo.

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TARALLI (quasi pugliesi….)

Sì, perchè i veri taralli pugliesi ce li ha regalati un nostro amico che, assieme alle olive verdi grandi dolcissime, non hanno paragoni.

Mi ha portato anche una vecchia ricetta di suo padre ed io ho voluto provare a fare. Non sono perfetti, ma sono venuti croccanti e friabili allo stesso tempo e, con le olive e del salame, credetemi è stata una bella merenda.

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Ah, la Puglia, è una regione bellissima che ho visitato 100 anni fa senza cognizione di causa, poi l’ho studiata bene, mi sono fatta tutti gli itinerari e non vedo l’ora di mettere in pratica ciò che ho imparato e soprattutto di scoprire nella realtà come sia.

Passiamo alla ricetta:     INGREDIENTI    (in rosso le mie modifiche)

  • 1 kg farina bianca – 500 gr
  • gr. 200 olio di oliva – 100 gr
  • gr. 50 semi di finocchio – omessi, non li avevo…
  • mezza bustina di lievito per salati
  • vino bianco (?) – 100 gr.
  • un cucchiaio di sale fine e pepe.

Sul tagliere mettere la farina, il lievito, i semi di finocchio, il sale e il pepe. Mescolare bene e unire poi il vino bianco e l’olio. Eventualmente per renderla più morbida aggiungere un poco di acqua tiepida. Ritagliare dalla palla di pasta dei pezzetti da arrotolare in bastoncini, tagliarli e arrotolarli come delle ciambelline.

Coprirli e lasciarli circa dieci minuti a lievitare. Accendere il forno a 200° e nel frattempo tuffare i taralli in una pentola di acqua bollente, appena vengono in superficie, tipo gnocchi, scolarli e metterli ad asciugare su un telo.

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Disporli poi sulla placca del forno e cuocerli per circa venti minuti.

Da fare quando si ha un poco di tempo e visto che oggi qui nevica “che Dio la manda” e non siamo usciti, allora…..in cucina a fare esperimenti.

PANE DELLA MEZZ’ORA (circa)

Sì, perchè quando si ha fretta e manca il pane, questo è veramente veloce e buono come l’altro.

E’ una ricetta che mi è stata richiesta dalle mie amiche di Visual Food, con le quali ho partecipato all’ultimo incontro, naturalmente si finisce sempre  per parlare di “cibo” ed anche di Bimby, perchè questa ricetta è realizzata appunto con il Bimby.

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INGREDIENTI:

  • 400 gr di farina O (io ho usato quella integrale)
  • 100 gr di acqua
  • 100 gr di latte
  • 20 gr di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 2 cucchiaini di sale
  • 20 gr di burro morbido

Inserire nel boccale 50 gr di acqua e il lievito, per 5 secondi vel. 2, aggiungere il latte, lo zucchero,il burro e 200 gr di farina, 20 sec. vel 6; aggiungere gli altri 200 gr di farina e altri 50 gr di acqua, il sale, 20 sec. vel 6 + 1 minuto e 30 vel spiga.

Togliere l’impasto dal boccale e preparare le forme che si vuole, o panini, o un ovale da mettere sulla teglia del forno.001

Accendere il forno a 250° per due minuti e spegnere subito, in modo da formare una camera di lievitazione.

Mettere il pane nel forno (spento) a lievitare per circa 20 minuti, poi quando è lievitato, SENZA TOGLIERE IL PANE DAL FORNO, accendere a 200° e cuocere per circa 30 min.

E’ ottimo anche come pane cassetta, inserendolo in uno stampo da plumcake.

PROCEDIMENTO PER  ESEGUIRLO A MANO:

In una ciotola, versare 50 gr di acqua e il lievito, poi unire il latte, lo zucchero, il burro e 200 gr di farina, poco alla volta mescolando bene. Quando sarà ben amalgamato aggiungere altri  200 gr di farina e la restante acqua, lavorarlo in modo da ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.

Rovesciarlo sul tagliere e lavoralo, battendolo, per sviluppare il glutine, rendendolo più elastico. Naturalmente non occorre battere la pasta se la si lavora con farina priva di glutine. Quando è una bella palla uniforme, tagliarla per fare dei panini o solo uno o due filoni.

Accendere il forno a 250° per due minuti e spegnere subito, in modo da formare una camera di lievitazione, mettere il pane nel forno (spento) a lievitare per circa 20 minuti, poi quando è lievitato, SENZA TOGLIERE IL PANE DAL FORNO, accendere a 200° e cuocere per circa 30 min.

 

 

1° CONTEST – riconoscimenti

Eravamo a spasso Mauro e io e pensavo ai riconoscimenti per il mio 1° contest. Cosa e come fare perchè non voglio che sia intesa come una gara con vincitori e vinti, anche perchè la vincitrice sono già io, vista la vostra partecipazione, e ne sono felicissima.

Allora gli ho proposto di essere lui a scegliere le ricette e dopo un iniziale (e normale…) ma no, va bene. Naturalmente a delle condizioni (te pareva…), cioè che poter poter giudicare al meglio, pretende che io gli prepari tutte le ricette del contest. Ma sei matto? Hai visto quante sono e quelle che arriveranno????

Irremovibile, per cui mi tocca e poi alla fine del contest  le pubblicherò.

Allora, udite…udite…..il ” giudice”, insindacabile, inamovibile, incorruttibile, ingiudicabile e se va bene è così, sarà il signor “Faccio io”, cioè Mauro e basta. E siccome sono tutte belle e buone e la scelta non è semplice ha stabilito tre categorie:

  • tradizione
  • innovazione
  • semplicità.

Tradizione: quella che si avvicina di più allo spirito del blog, di vecchia ricetta,

Innovazione: quella che ha delle caratteristiche particolari, di novità.

Semplicità: quella di facile esecuzione.

Ma tutte e tre si devono avvicinare al titolo del contest, cioè diano l’impressione che un caldo abbraccio avvolga chi gusta queste ricette.

Ed ora i riconoscimenti, (scelti dal Mister, veramente sono rimasta esterefatta!!!).

Sono dei grembiulini personalizzzati con il logo del mio blog, spero vi piacciano.

gremb

Ma idealmente io ABBRACCIO tutti voi , ringraziandovi di essere passati dal mio blog e avermi lasciato delle belle ricette, ma soprattutto di avermi dato la possibilità di conoscere tante persone nuove e questa è la cosa più importante.

PER ME E’ UN’EMOZIONE……

the versatile blogger

Si, per me è un’emozione ricevere questo premio, il primo, che Letizia

di “Voglia di  cucina” ha voluto darmi. E’ un bellissimo regalo per il primo compleanno del mio blogghino e ne vado orgogliosa.

Ora devo seguire le regole che sono:

– scrivere 7 cose su di sè
– nominare 15 blog con meno di 200 iscritti.

1) amo la cucina, ma non  quella troppo complicata, con ingredienti strani (ma cosa vogliono dimostrare?), amo scoprire posti nuovi, quasi mai due volte nello stesso posto (escluso Roma) e leggere libri storici e romanzi stranieri.

2) sono simpatica o antipatica, simpatica alle persone normali, antipatica a chi mi invidia.

3) un giorno ho detto ai miei figli “la mamma non è più a disposizione, ma disponibile”, cioè chiamatemi solo se avete bisogno (hanno imparato a camminare da soli, anche se il telefono scotta…)

4) se i miei figli mi dicono che nevica verde, ci credo, se lo dicono gli altri, verifico.

5) se ci sono rompo, se non ci sono manco (non l’ho detto io…)

6) non mi piace la volgarità, in ogni sua espressione, è deprimente.

7) credo nell’amore e nell’amicizia, nonostante tutto, ma dò solo una seconda possibilità, poi chiudo per sempre.

Ora, operazione ardua, i blog ai quali passo il premio, non so quanti iscritti abbiano e non mi interessa, ma sono alcuni dei blog che seguo con simpatia, altri che volevo segnalare hanno già ricevuto il premio.

Ora questi blog possono prelevare il banner, inserirlo da loro e “seguire le regole”.

– An angel in the city

– Quanti modi di fare e rifare

– Cuciniamo insieme con Clara

– Rosemarie & Tyme

– Signor biscotti

– Civis romanus sum

La tavola rotonda spadellando e chiaccherando

Visual food, il blog

– Lo scrigno delle bontà

– Semi di zucca

– Martolina in cucina

GRAZIE ancora a Letizia, abbraccio.

 

POLPETTONE SPECIALE PER UN GIORNO SPECIALE

Magari per San Valentino non sarà molto romantico un polpettone con la verza, ma se consideriamo che è fatto con gli ingredienti del ripieno dei tortellini, allora è veramente speciale.

polpettone 142 (2)

e poi il mio “Valentino” ha l’influenza e quindi ha bisogno di sostenersi…..

Ingredienti –   per il polpettone

  • 250 gr. lombo di maiale
  • 150 gr. di mortadella
  • 100 gr. di prosciutto crudo
  • 1 uovo intero + 1 tuorlo
  • 150 gr. di parmigiano reggiano
  • una grattugiatina di noce moscata

poi occorrono due foglie esterne di verza, sale e olio.

Tritare tutte le carni, unire le uova, il parmigiano e la noce moscata, mescolare bene e lasciar riposare almeno tre ore.

Dopo preparare un polpettone, metterlo dentro alle due foglie di verza, tipo scrigno, aggiungere un po’ di sale e olio, chiudere bene, se le foglie sono ben curve si arrotola da solo.

Io l’ho cotto nel microonde, nel contenitore a vapore TPW, per 20 minuti a 850.

Si può anche cuocere in una vaporiera elettrica o sul gas o nel Varoma del Bimby.

Viene ugualmente buono, l’ho servito con maionese e patate arrostite.

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Siccome per me San Valentino è la festa di chi si vuole bene, allora io faccio gli auguri a tutti coloro che passano da qui, nel mio blogghino.

                                     BUON  SAN  VALENTINO  A TUTTI

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ANOLINI IN BRODO

Questa ricetta mi è stata inviata da GABRIELLA, io li ho assaggiati e sono buonissimi, altro che prepararli solo per le “feste”, vanno bene anche per i giorni feriali.

anolini

Da tradizione si preparano a Natale, a Pasqua ed in occasione della festa del Patrono. Ora si usano gli stampi in acciaio, ma quando ero piccola ed aiutavo la mamma a disporli sul vassoio di vimini intrecciato, lei usava questi stampi di legno che si vedono nella foto.

Ingredienti:

  • 7 etti di farina bianca
  • 3 etti di semola di grano duro
  • 10 uova intere

per il ripieno:

  • 3 etti di pane grattugiato
  • 6 etti di parmigiano grattugiato, meglio di due stagionature diverse
  • 6 uova intere
  • sale, noce moscata, pepe

Brodo bollente

Il giorno prima fare il ripieno scottando il pane (non condito,  noi usiamo le miserie) con il brodo, condire con gli aromi e il sale, quando è freddo unire le uova uno alla volta e poi il formaggio popco alla volta. Deve risultare abbastanza sodo.

Impastare le farine e le uova, lavorando a lungo, quando è bella liscia tirare le sfoglie abbastanza sottili e strette, per non avere molti scarti, con due cucchiai distribuire i mucchietti di ripieno al centro e abbastanza vicini, devono risultare bei pieni: Rivoltare la pasta sul ripieno e con le mani di taglio premere la pasta per dividere i mucchietti e tagliarli con l’apposito arnese.

Cuocerli in brodo caldo mescolando perchè “galleggiano”.

Noi li facciamo così, ma a Parma città e nel parmense molti scottano il pane con il sugo dello stracotto fatto cuocere con un piatto pieno  di vino rosso al posto del coperchio.

Da accompagnare con una scodellina di lambrusco, come usavano berlo i nostri vecchi nelle osterie. –

Con questa ricetta Gabriella partecipa al contest – A, come abbraccio –