B U O N A N N O
Questo è il mio augurio per un anno colorato, sereno come quando viene un arcobaleno nel cielo dopo la pioggia.
Auguri a tutti e che il prossimo anno sia buono, con la salute, il lavoro e l’armonia.
Classico perchè? Perchè ho preso un pandoro, aperto e decorato con glassa reale profumata al liquore di mandarino e come tutti i vecchi alberi di Natale che si rispettino, un mandarino (siciliano autentico) sulla cima.
Ma mentre stavo lavorando il pandoro/albero di Natale, mio figlio ha ritagliato dal fondo della scatola una stella cometa e me l’ha piazzata sul presepio……ma vi pare?
meno male che alla sua età ha ancora di queste esplosioni di allegria, non per nulla è interior designer e quindi la fantasia non gli manca.
……….ma penso graditi lo stesso. Perchè se gli amici non capiscono che ci possono essere delle difficoltà vuol dire che hai sbagliato direzione. Ma io ho pensato a tutti amici e passanti che visitano il mio blog, a chi si ferma e a chi passa e va, a chi ritorna e a chi non viene più, ho pensato a tutti e a tutti io ho fatto idealmente i miei auguri, veramente sinceri, auguri per un Natale sereno, di cui abbiamo molto bisogno.
Ora Natale è passato, i miei figli sono passati, chi prima chi dopo, ventata di allegria e gesti ripetuti ogni anno, come quello di nascondermi Gesù Bambino o mettere un pastore nella fontana – ma deve fare la doccia – oppure ritagliare una grande stella cometa dal fondo della scatola del pandoro e piazzarla sulla capanna a coprirla tutta. Poi arrivano con dei piccoli doni comperati apposta per me, una campanella dipinta acquistata a Piazza Navona a Roma, una pallina per l’albero con il mio nome che viene da Londra, poi l’altro telefona da Los Angeles – ehi, ma qui fa caldo……..questo è Natale e alla sera, quando sono tutti via noi ci guardiamo in faccia e…la casa è vuota, ma i nostri cuori sono pieni.
Le feste non sono finite, passatele serenamente e ancora un grande augurio dalla vostra – Lastufaeconomica, Marika.
Questi mustazzoli sono un dolce tipico siciliano che ho avuto la fortuna di assaggiare e la mia amica Giovanna è stata così gentile da darmi anche la ricetta.
Si possono rifare, ma fuori dalla Sicilia non avranno mai quel profumo e quel sapore che solo lì si riesce ad ottenere. Naturalmente questi sono stati fatti da lei, io non ho il vin cotto…….
La sua ricetta:
Mettere il vino cotto in una pentola, poi in un colpo solo (come per fare i bignè) aggiungere le farine setacciate, la scorza di arancia e la cannella, a fuoco basso sempre mescolando, farlo rapprendere fino a diventare una palla che si stacca.
Sul tagliere mettere l’impasto e fare un grosso grissino,rotolarlo nei semi di sesamo, appiattirlo un po’ e tagliarlo a rombi. Scaldare il forno e poi spegnerlo, mettere i mustazzoli solo ad asciugare per circa 5 min, devono rimanere morbidi.
Questi sono morbidi, profumati e deliziosi da mangiare durante questi giorni di festa.
Anche i micetti fortunati come la mia ricevono e fanno gli auguri, ma lei ha preso un po’ la mano…
COSA AVETE DA GUARDARE?
“QUESTO REGALO E’ MIOOOOO”
“CAPITOOOO ???? “
Montedison è fortunata, ma qui ci sono tanti micetti, meno fortunati, che hanno bisogno di noi:
https://www.facebook.com/pages/Io-dico-mIaO/241891012561190?fref=ts
BUON NATALE, Miaoooo
Ecco la sua fine, (non ho potuto migliorare la foto, perchè il cotechino diventava freddo e allora…ho dovuto mangiarlo)
qui è accompagnato da un morbido purè, dalla mostarda di Cremona e dal mio bagnetto verde, ricetta qui
anche quest’anno hanno centrato le dosi dell’impasto, sono veramente ottimi, non grassi e gustosi. Speriamo ne avanzino per capodanno….
Il cotechino, re dei pranzi di fine o inizio anno insieme alle lenticchie (che porterebbero fortuna) è un insaccato consumato cotto, è originario del Friuli-Venezia Giulia, ma diffuso poi in tutte le regioni del nord Italia, è un piatto abbastanza famoso insieme all’ inseparabile compagno lo Zampone di Modena. Deve il suo nome alla cotica, la cotenna di maiale, e prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto.
La tradizione vuole che Mastro Geppetto, insieme ad alcuni amici, lo prepari in questo periodo.
Su gentile richiesta (dai, per favoooore…) sono riuscita ad avere la ricetta con la quale vengono confezionati, eccola: (per ogni chilo di impasto)
tagliare la carne e macinarla, metterla larga in un contenitore, sopra spargervi prima il sale e poi il pepe, non mescolare. Prendere una pezza di cotone (lino o canapa), mettere dentro degli spicchi di aglio, chiudere e battere in modo da spappolare l’aglio, riaprire la pezza e versare dentro il vino, strizzare il vino sull’impasto. Quando è strizzato tutto, mettere da parte la pezza e mescolare la carne.
Imbudellare (non usare budelli naturali perchè rilasciano un cattivo odore) di circa 500/600 gr di impasto l’uno. Appendere al fresco, dopo due o tre giorni sono già pronti. Si conservano sottovuoto in frigorifero.