Cremona, città

gruppo

…ed ecco ancora il gruppo dei superstiti del pranzo in visita di gruppo a Cremona. (abbiamo continuato a divertirci…)

CREMONA –  è nota come la città delle tre T –  turòon, Turàs, tetàs (torrone, Torrazzo, tettone). Altra versione più edulcorata è “turòon, Turàs, Tugnàs”, “torrone, Torrazzo, Tognazzi” (vi è nato Ugo Tognazzi).

Cremona fu fortificata dai Romani nel 218 a.C. da 6.000 coloni come castrum avanzato in riva al Po. Era sede di porto fluviale e attraversata dalla via Postumia che collegava Aquileia a Genova attraversando il Po.

La sua vita politica fu sempre travagliata, con alternanze di periodi di benessere al dominio  anche da parte di potenze straniere, Spagna, Francia, Austria. Fu colpita da carestia (1628) e dalla peste (1630), ma Cremona, pur rassegnata alle scorribande e ai cambiamenti  non perse l’interesse per l’abbellimento artistico della città. Un esempio ne è la costruzione della loggia realizzata, in stile bramantesco, sul porticato posto in facciata al Duomo, ad opera di Lorenzo Trotti.

stemma cremona

Lo STEMMA DELLA CITTA’ riporta un braccio che tiene in mano una palla a ricordo  del leggendario scontro tra il principe Enrico IV e Giovanni Baldesio (Zanén de la Bàla) gonfaloniere maggiore della città. Tradizione vuole che Zanén riuscì a disarcionare il principe, risparmiando alla città il pagamento della palla d’oro (la “bàla”) di circa tre chili che tutti gli anni la città doveva all’imperatore e che per quell’anno fu donata a Berta, la fidanzata del cavaliere, come dote per il suo matrimonio.  Lo stemma cittadino ricorda questo episodio, col braccio di Baldesio che sorregge la palla d’oro del tributo, con il motto riportante la frase “la mia forza sta nel braccio” in lingua tardo-latina (fortitudo mea in brachio).

IL DUOMO

La cattedrale è un vasto tempio romanico continuamente riadattato con elementi gotici, rinascimentali e barocchi. Fu eretta nel 1107 ,un  periodo di grande prestigio della città, collegato a una serie di successi in campo militare e a condizioni di benessere economico. Il luogo scelto per la costruzione era il punto più alto della città medioevale, non lontano dal centro dell’originario castrum romano, al riparo dalle alluvioni del Po che all’epoca scorreva molto più vicino al centro storico rispetto ad oggi.

Un devastante terremoto del 3 gennaio 1117 sconvolse il Nord Italia e danneggiò gravemente anche la nuova cattedrale che venne ricostruita quasi completamente. Un affresco all’interno è curioso, se si può dire, perchè è raffigurato un “Compianto” in cui, vedendo il Cristo da due angolazioni diverse  sembra che si sposti.

cristo    cristo2

di fianco alla Cattedrale c’è Il famoso “TORRAZZO”  che è il simbolo della città lombarda. Si tratta del secondo campanile storico più alto d’Italia, dopo il Campanile di Mortegliano (prov. di Udine).

Da una lapide murata alla base del Torrazzo  si legge quella che per molto tempo è stata ritenuta l’altezza del medesimo (250 braccia e due once cremonesi, che corrispondono a circa 110 metri). Secondo misurazioni successive l’altezza è risultata pari a 112 m. I gradini del Torrazzo sono 502. La tradizione popolare vuole la sua prima edificazione nel 754. Al quarto piano delTorrazzo,  è stato in seguito incastonato uno degli orologi astronomici più grandi del mondo. Costruito da Francesco e Giovan Battista Divizioli (padre e figlio) tra gli anni 15831588, l’orologio rappresenta la volta celeste con le costellazioni zodiacali attraversate dal moto del Sole e della Luna.

cartolina 

torri

Nella piazza c’è anche il BATTISTERO che fu iniziato nel 1167 in muratura di laterizi, a pianta ottagonale. Nelle chiese paleocristiane il battistero veniva costruito a parte, perché i non battezzati non potevano entrare in chiesa. Spesso il battistero era di forma ottagonale perché ricordava l’ottavo giorno della creazione, giorno della Resurrezione di Cristo e quindi l’inizio di una nuova era nel mondo.

Una curiosità: nell’angolo esterno sud-est sono incise nella pietra le forme e le misure del mattone e della tegola che dovevano rispettare quelli fabbricati dalle fornaci cremonesi.

CREMONA, città della musica e del violino, è la capitale mondiale della liuteria, un primato di cui la Città va orgogliosa.

La liuteria tradizionale cremonese è un’antica arte di costruzione di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi. Gli strumenti ad arco possono essere realizzati con metodi diversi, ma quello sviluppato a Cremona è considerato il migliore del mondo.
L’arte liutaria è nata nella città nel XVI secolo con Andrea Amati, ed è proseguita con i liutai della sua stessa famiglia, con i Guarneri, e con il più importante di tutti, Antonio Stradivari nel XVIII sec., e infine, sino ad oggi, con i liutai che hanno continuato a coltivarla, con oltre duecento botteghe. Mentre una prestigiosa Scuola internazionale di liuteria accoglie e forma ogni anno studenti provenienti da ogni parte del mondo. Tutto in città parla di violino e di musica.

liuteria

violino di Stradivari

In città c’è Museo del violino. Questo è il monumento fatto di ferro riproducente note musicali, posto nel cortile del Museo.

museo violino

Cremona annovera musicisti come Monteverdi e Ponchielli, che hanno contribuito a dare origine ad una importante tradizione nel campo della musica classica e concertistica.

Ma anche il torrone è una parte importante dell’industria di Cremona. Il termine “torrone” deriverebbe dal latino torreo,  che significa “abbrustolire”, con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle.
Secondo la tradizione, il primo torrone venne realizzato nel 1441, in occasione del banchetto nuziale di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza a Cremona. Fu modellato riproducendo la forma del Torrazzo.


ricetta tradizionale: miele, zucchero e albume montato a neve, miscelati e cotti per diventare un impasto cremoso da unire a mandorle o nocciole tostate.

La più importante azienda che produce il torrone (da 175 anni) è la ditta Sperlari che in occasione della tradizionale Festa del Torrone, dà vita a sculture realizzate con il  prodotto. Nel 1998 hanno creato una stecca di torrone di oltre 112 metri, nel 2003 hanno riprodotto con il torrone l’orologio astronomico del Torrazzo, impiegando 2000 kg e oltre 90 metri quadrati di prodotto.
Nel 2010 hanno realizzato un immenso spartito musicale di torrone, (dimensioni circa 2,40 metri per 1,50 metri), completo di pentagramma, chiave di violino e note musicali, accompagnato da un violino gigante (di oltre 6 metri).

Abbiamo detto Cremona città delle tre T, spiegato il Torrazzo e il torrone, per quanto riguarda la terza T….dicono che le donne cremonesi siano formose….ma non ho notizie al riguardo……neppure su Wikipedia, della quale mi sono avvalsa per qualche informazione.

Grazie a tutti della bella giornata e …alla prossima.

4 pensieri su “Cremona, città

  1. Così ho capito meglio quello che ho visto! Grazie Marika Wikipedia Nadali !ciao!

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