Solda è una frazione del comune di Stelvio, Val Venosta, in provincia di Bolzano, a 1.906 m s.l.m.

La località, nota come stazione turistica invernale ed estiva, è posizionata ai piedi del massiccio montuoso dell’Ortles-Cevedale, grazie alla sua posizione, Solda fa della sua altitudine una delle più vantaggiose caratteristiche. A cominciare dal microclima presente in questa località. Qui le Alpi Orientali (il cui massiccio più alto è proprio l’Ortles che domina il paese) bloccano le correnti d’aria provenienti dalla Pianura Padana, favorendo quindi aria asciutta e pura. Si verifica così una favorevole condizione climatica per quanti soffrono di allergie, asma bronchiale e disturbi dermatologici.
Solda copre buona parte del fabbisogno energetico con la propria centrale idroelettrica alimentata esclusivamente dall’acqua dell’Ortles. Il 93% degli edifici a Solda sono collegati alla centrale di teleriscaldamento a biomassa, un ulteriore risparmio energetico che riduce al minimo l’inquinamento da polveri sottili.
Salendo si trova, al termine della valle, una cerchia di altissime cime – Ortles m. 3905 -Monte zebrù – Gran Zebrù m 3851 – Punta Mandriccio – Cima Vertana, e grandiosi ghiacciai
foto M.Tonelli
Una curiosità della valle è che Reinhold Messner, noto al grande pubblico per essere stato il primo alpinista al mondo ad aver scalato tutte le quattordici cime del pianeta che superano gli 8000 metri spesso da versanti o in condizioni di eccezionale difficoltà, porta, ogni anno, all’alpeggio la sua mandria di yak, composta da circa 18 capi adulti e 5 cuccioli oltre naturalmente al toro dominante di due anni di età circa chiamato Pirlo, dalla stazione a valle di Solda sino al Madriccio, dove gli yak trovano le condizioni più adatte alla loro natura.
Gli yak sono arrivati a Solda dal Tibet nel dicembre del 1985, quando il re degli ottomila era impegnato in una spedizione invernale sull’Himalaya durante la quale proprio gli yak venivano impiegati per portare provviste e legna al campo base. Da qui l’idea di trapiantare a Solda alcuni esemplari di questi imponenti bovini. Il loro habitat naturale è l’alta montagna dove possono raggiungere zone off limit per altri bovini. Alla prima nevicata scendono da soli a valle sino alla loro stalla.

Abbiamo trovato una giornata limpida e meravigliosa ed allora tentiamo di andare più in alto possibile….come gli yak, ma con la funivia, altro test per il mio P.M., visto che dai 1900 m. di Solda si passa ai 2573 m. del Rifugio Milano, situato vicino alla stazione di arrivo della funivia.
La funivia della val di Solda è la più grande funivia del mondo, è attrezzata con 4 cabine con posti per 110 persone ognuna. La capacità massima è di 440 persone. E’ un miracolo di ingegneria ed è molto bella a vedersi.

stazione d’arrivo della funivia e sullo sfondo il rifugio Città di Milano.

percorso tranquillo, sopra ai pini, in vista delle montagne sempre più vicine e la valle sempre più lontana.

Una volta arrivati in cima, lo spettacolo che si è presentato è stato a dir poco, grandioso.
Non sembra ci sia una stella cadente?

ali di nuvole

ghiacciaio


Allora abbiamo deciso di fare quattro passi, tanto il sentiero è largo e praticabile.
ma quelle montagne non sono uno spettacolo che ti riempie l’anima?

Uomo delle nevi? No, semplicemente, con aria noncurante, si stava pulendo la suola degli scarponi, lì ci passano, nonostante l’altezza, anche le capre, le pecore e gli yak di Messner……….

pecorelle (incredibile)

discorso alla montagna

Gran Zebrù (ma che cielo c’era….)

devo trascrivere la leggenda legata a questa montagna, (Wikipedia)
“La montagna, situata esattamente sul confine tra la Valtellina e il Tirolo, e quindi tra la Lombardia e l’Alto Adige, ha due nomi che si affiancano nella cartografia ufficiale, uno insubre (una varietà della lingua lombarda), poi adottato anche in italiano (Gran Zebrù) e uno tedesco (Königsspitze, che significa cima del Re).
I due nomi, che apparentemente non danno adito a nessuna correlazione tra di essi, sono in realtà legati da una leggenda che affonda le sue origini sino al medioevo, che parla appunto di un sovrano, Johannes Zebrusius, chiamato “il Gran Zebrù”, feudatario nel XII secolo della Gera d’Adda (territorio realmente esistente, oggi in provincia di Bergamo). Johannes si innamorò (ricambiato) di Armelinda, figlia di un castellano del Lario, il quale però si opponeva alla loro relazione. Al fine di fare colpo agli occhi del padre di lei e convincerlo a dargli la figlia in sposa, Johannes prese parte a una crociata in Terrasanta, rimanendovi per quattro anni.
Al suo ritorno però ebbe una sgradita sorpresa: il padre di Armelinda non solo non aveva cambiato parere, ma addirittura aveva concesso in sposa la figlia a un nobile milanese. Costernato e depresso Zebrusius decise di abbandonare il suo feudo e l’arte della guerra e recarsi in montagna, dove avrebbe vissuto da eremita, scegliendo come dimora la val Zebrù, dominata dalla montagna. Lì visse in solitudine per trent’anni cercando di dimenticare il passato con la meditazione e la preghiera, e un giorno quando sentì che stava giungendo la sua ora si sdraiò su un tronco collegato a un congegno di sua invenzione, che fece precipitare sul suo corpo un grande masso bianco, sul quale egli aveva precedentemente inciso “Joan(nes) Zebru(sius) a.d. MCCVII”. Tale masso è visibile ancora oggi, al limite inferiore del Ghiacciaio della Miniera.
Lo spirito del sovrano, purificato dal dolore e da anni di privazioni, salì sino sulla vetta della montagna che divenne il castello degli spiriti meritevoli, del quale l’anima di Zebrusius è il re”
Il rifugio Città di Milano, 2581 m. si trova al centro dell’anfiteatro naturale formato dalla testata della Valle di Solda,
Raggiunto dalla Funivia Solda, è un punto di partenza privilegiato per numerose ascensioni e traversate e soprattutto per lo scialpinismo.

Gran Zebrù, Monte Zebrù, Ortles –

Il Monte Zebrù è il meno frequentato e più selvaggio monte della catena Ortles – Zebrù perché di scomodo accesso dal versante sud, faticoso e lungo ghiacciai con crepacci ed ancora più lungo e difficile approccio dal versante nord lungo creste di rocce friabili e ghiacciai pensili, inoltre soffre della rivalità dei suoi due vicini. Ci sono quattro itinerari per la salita alla vetta, mentre gli altri itinerari alla montagna sono stati abbandonati a causa della friabilità della roccia e quindi degli elevati pericoli oggettivi, anche a causa della riduzione del manto glaciale degli ultimi tempi.
A destra l’arrivo della funivia Solda, a sinistra il rifugio Città di Milano.


neppure così arrivo in cima….ma ci provo… ma che splendida giornata in montagna, difficile trovare del cielo così limpido.

…e dopo aver camminato per un po’, è ora di mangiare qualcosa. Siccome a noi piace scoprire i sapori locali, (diciamo così, anche, ma vogliamo stare comodi… ) ecco che mettiamo le gambe sotto al tavolo, qui nel self service dell’arrivo della funivia.

cominciamo con la “solita insalata”, così colorata e così invitante.

ah, questa poi….wursteln nella minestrina in brodo…curiosa, io provo, nella minestra di tagliolini e prezzemolo i wurteln ci stanno benissimo.

si mangia tutto più volentieri con uno spettacolo così alla finestra.

e gli immancabili canederli, che io adoro in qualunque modo siano fatti

così come non può mancare il tagliere di speck, il formagggio di malga e i gustosi cetriolini alle erbe, tutto accompagnato dal pane di segale.

ed ora rifocillati ci godiamo il sole, circondati dalle montagne e dai ghiacciai, respirando l’aria pulita e cristal……ma perchè quello dietro fuma? Acc. dovrebbero vietargli di essere qui.

Poi, visto che il sole scotta, ma scotta riprendiamo la funivia, moderna, grandissima e confortevole per rientrare a valle, ripromettendoci che l’anno prossimo ci piacerebbe fare o la salita o la discesa a piedi.