Archivio mensile:gennaio 2019

Fuorifrigo

Fa freddo, ma c’è il sole, però questo non invoglia ad uscire ed allora facciamo come quelli che vivono negli igloo e consumano quello che hanno “in casa”.

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Aperto il frigo ho messo insieme, delle fette di pan carrè, finocchi, avanzi di prosciutto cotto, mozzarelline  tre uova….

Ho fatto bollire i finocchi, o meglio le parti esterne e qualche pezzetto avanzato, poi in una teglia, in fondo, dopo averla imburrata bene, ho messo delle fette di pan carrè, sopra i finocchi, listerelle di prosciutto cotto, mozzarelline a pezzi (così sembravano di più…), ho sbattuto le uova e condito il tutto con la mia salamoia e qualche fiocchetto di burro. In forno a 180° giusto il tempo per rosolare il tutto.

 

questo è il piatto finito, con una bella insalata prima, ecco pronto il mio piatto (gourmet) per la cena.

Consumato in casa al caldo e non in un albergo on ice come ci sono nel Nord Europa.

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La magia si ripete….

Anche se è passato un mese è doveroso ripensare alla magia del Natale che si è ripetuta anche nel 2018, perchè i nostri amici ci hanno invitati a trascorrere il Natale con loro e da loro nella loro meravigliosa villa in un’atmosfera che, mi ripeto, è magica. Quando siamo arrivati ho guardato a lungo il bellissimo prato e il piccolo bosco che le fanno da cornice, e subito ho acquisito un senso di calma e serenità. Non solo per il luogo, ma per la disponibilità dei padroni di casa e il senso di accoglienza che hanno.

sarà delizioso questo scorcio della loro cucina? Con la “stufa economica” naturalmente….

E, davanti a casa, l’albero tutto illuminato che accoglie le persone che entrano? Notato che è a forma di cuore?

questa è una delle finestre, arredate con molto gusto

e non è magia quella che si sprigiona guardando queste foto?

Naturalmente un doveroso grazie alla famiglia che ci ha ospitato, anzi doppio perchè io quando rientro a casa sono arricchita e serena.

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Lingua tonnata

Sapete quando uno clicca per salvare la bozza di un articolo e invece si cancella tutto? Bene, mi è successo e non fa venire il nervoso e quindi si ignora il blog? Come se fosse colpa sua. Ora mia cugina mi ha chiesto come mai non scrivo e che le manca il mio blog….e allora mi sciolgo e provvedo.

La ricetta è “la lingua tonnata”, cioè quando ho preparato il brodo per cuocere i tortellini,  cioè un pezzo di cappone, di carne, della coda oltre alle verdure, ho cotto anche, a parte, un pezzo di lingua, che mi sarebbero serviti per il piatto di bolliti misti. Avendo avanzato della lingua mi sono chiesta cosa farne. Non la solita con salsa verde

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non quella salmistrata

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ma ho provato a prepararla…tonnata.

ho tagliato con l’affettatrice la lingua fredda ed ho preparato una salsa frullando del tonno, della maionese, dell’olio e dei capperi.

La salsa è molto buona, nasconde non solo i pezzi di lingua, che qualcuno al vederla storce il naso….ma la rende più gustosa, in fondo è sempre un pezzo di vitello…..guarnita con dei pezzetti di mostarda cremonese, è sparita subito.

 

La Befana vien di notte…..

Il nome  Befana,  viene da  Epifania  ed è una figura folcloristica legata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra;  i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone o dell’aglio Viene rappresentata come una vecchia gobba con naso adunco, capelli bianchi spettinati e piedi abnormi, vestita di stracci e scarpe rotte, aleggiando sopra i campi e terreni di notte ne propizia la fertilità. L’origine fu forse connessa a un insieme di riti propiziatori pagani risalenti al XVI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura.

 

 La tradizione la vuole “vecchia” ad indicare il finire di un ciclo: con il solstizio d’inverno si passa infatti dal vecchio al nuovo, dal freddo e dalle notti interminabili all’allungarsi del periodo di luce.  Proprio per questo il giorno dell’Epifania, quando si festeggia anche la Befana, viene recitato “Epifania, tutte le feste porta via”.

Una leggenda religiosa racconta che i Re Magi in viaggio per Betlemme, avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia, e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i doni al salvatore. La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita, preparò un cestino di dolci e si mise in cerca dei Magi e del bambino Gesù. Non trovandoli bussò ad ogni porta e consegnò dolci ai bambini sperando di potersi così far perdonare la mancanza.

Giovanni Pascoli scrisse una poesia intitolata La befana:

Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.»……..

(Wikipedia)

BUONA BEFANA A TUTTI

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