Archivio mensile:luglio 2021

LA CAPPELLA DI FAMIGLIA

Accanto al nostro albergo, anzi proprio in mezzo, circondato dagli edifici, si trova una piccola cappella, già esistente prima delle costruzioni, e poco lontana dal maso dove, tuttora, vengono allevati degli animali.

E’ una piccola cappella, ben tenuta, raccolta. Dove si possono celebrare anche Battesimi.

La bella candela che ricorda i 50 anni di matrimonio dei proprietari e lo stemma di famiglia risalente all’anno 1450, dipinto sul soffitto della Cappella.

Questa Cappella è un piccolo gioiello incastonato in un ambiente moderno, che non stona, anzi lo completa.

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Confettura di sambuco

Fiori di sambuco

credit-foto di coltivazione biologica

Sambucus è un genere di piante della famiglia delle Caprifoliacee e comprende specie arbustive di medio-grandi dimensioni, come piccolo albero di 5/10 metri, comune lungo le siepi campestri.

Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante . Dai fiori si ricava un estratto che viene utilizzato per la produzione della sambuca liquore a cui ha dato il nome ma che, nelle ricette attuali, è prevalentemente basata sull’anice.

I fiori sono ottimi anche fritti.

A Palazzo Adriano di Palermo i fiori freschi vengono usati per la realizzazione di un pane tipico, chiamato in dialetto “Pani cu Savucu”, pane con il Sambuco.

Con i frutti di S. nigra e di S. racemosa si può fare una confettura di cui non si deve abusare per le sue proprietà lassative.

Tutte le parti della pianta sono tossiche per la presenza di cianuro e vari alcaloidi. Fanno eccezione i fiori e le bacche mature, ma non i semi al loro interno. Nella preparazione di confetture la cottura o la macerazione delle bacche sono sufficienti a far sì che i composti cianogenetici si volatilizzino completamente. 

Esiste un’altra pianta simile al sambuco, l’Ebbio, altamente tossica, ma ci sono alcune caratteristiche che la differenziano.

Il tipo di fusto, quello del Sambuco è legnoso, ha una corteccia grigio-bruna. L’Ebbio invece ha un semplice fusto centrale verde, piuttosto spesso e rigido.

Anche i fiori sono piuttosto diversi: nel Sambuco le infiorescenze sono raggruppate in grossi ombrelli, i fiorellini sono piccoli, bianchi. Anche l’Ebbio ha un’infiorescenza a ombrello, ma di solito è ovale più che circolare; i fiorellini sono leggermente più grandi e al loro interno ci sono dei fiorellini rosa-violetti, assenti nei fiori del Sambuco.

Nel Sambuco i grappoli di bacche nero-violetto, presenti intorno a tutta la pianta, ricadono verso il basso, nell’Ebbio rimangono belli dritti al centro della pianta, rivolti verso l’alto. 

Quindi dopo aver riconosciuto le due diverse piante, Mauro ha raccolto i grappoli di bacche

ed io con santa pazienza, dopo averli lasciati a bagno per una notte, ho cominciato a sgranarli, li ho passati poi nel passaverdure per raccogliere il succo che, comunque poi ho aggiunto alle bucce. Questo perchè lasciando le bacche intere si sentono molto i semini, così invece vengono mescolate meglio.

Io uso la pectina e per un chilo di bacche ho usato 350 gr di zucchero. Messi a bollire,

dopo il tempo stabilito li ho messi nei vasetti, capovolti e fatti raffreddare. Questo è il risultato:

E’ risultata una confettura veramente buona, con un sapore particolare, diverso dai soliti, però dolce e profumata.

L’ALBERO DELL’AMORE

Questa è la storia di un albero, particolare, speciale, situato vicino all’hotel Amaten (Brunico) dove abbiamo fatto le vacanze.

Siamo  nell’anno 1947 e si festeggia il matrimonio e l’amore tra  Eduard Wolfsgruber (nonno dell’attuale proprietario) e la sua Maria. Come prova d’amore per la sposa, Eduard pianta uno splendido albero di latifoglie, destinato a vivere a lungo, come il sacro legame tra i coniugi. Da allora è passato tanto tempo. Sul tronco dell’imperturbabile acero oggi risplende una targa d’oro, che celebra il 50esimo anniversario di matrimonio tra Eduard e Maria.

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Da Brunico volgendo lo sguardo in alto, verso Ameto,è possibile scorgere l’albero che, nel corso degli anni è diventata un’amata meta di escursione.

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Si racconta che più di una coppia si sia fidanzata qui, ed ecco perchè l’albero è noto non solo per la sua carica energetica, ma anche come simbolo d’amore.

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Da qui si gode una bellissima vista ed al tramonto, quando il cielo si tinge di rosa, tutto diventa particolarmente bello e romantico, così come alla sera, con le prime luci che si accendono nella valle e nel cielo.

Il cielo si tinge di rosso

E, alla sera, si  accende una luce anche sull’albero, per rinnovare la magia, per dimostrare che l’amore deve sempre risplendere.

Non aggiungo altro a questo bel racconto, solo che anche noi siamo andati sotto all’albero e ci siamo seduti  sulla panchina. E’ stato un momento veramente magico, tanto silenzio, una vista impagabile e tanta serenità.

Grazie Albero dell’Amore.

BRUNICO

 

BRUNICO,  Bornech in ladino, in italiano antico Brunopoli o Bruneco è un comune ITALIANO della provincia autonoma di Trento e Bolzano, in Trentino Alto Adige.

E’ qui che abbiamo trascorso qualche giorno di vacanza, veramente eravamo sopra Brunico, l’hotel è in una radura in mezzo ad un bosco di pini e da lì si domina Brunico, la Val Pusteria e il Plan de Corones.

Brunico venne fondata dal principe vescovo Bruno von Kirchberg dal quale ha preso il nome, unico esempio in Alto Adige di denominazione di città dal fondatore. È citata per la prima volta il 23 febbraio 1256. Egli fece edificare anche il castello di Brunico, che domina la città.

Nell’anno 1500 la val Pusteria venne riunita al Tirolo, ma la città di Brunico rimase ancora proprietà vescovile.  Nel 1919 la città venne annessa insieme al Tirolo meridionale all’Italia in base al trattato di pace, divenendo in seguito l’Alto Adige.

La Val Pusteria  (val de Puster in ladino) è una valle delle Alpi Orientali lunga circa 100 km, situata tra l’Alto Adige e il Tirolo Orientale, ha parecchie valli trasversali molto belle, interessanti sotto ogni aspetto.

Ma noi abbiamo tirato diritto, riservandone la visita ad un altro momento e siamo saliti all’albergo.

Abbiamo pranzato e naturalmente scelto cibi locali. Va bè, l’insalata mista ci sta sempre bene,

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poi ovviamente canederli……di tre tipi, con spinaci, con speck e formaggio.

ma  non finiamo con una dolcezza?????

delizioso gelato alla vaniglia….con crema calda ai lamponi….mmmmmhh…lamponi, panna montata e biscottino……Cominciamo bene.

Alcune immagini dell’hotel Amaten : confortevole, bello, originale nell’arredmento, camere ben curate e personale disponibile, molto attenti alle disposizioni anti-covid. I proprietari, due ragazzi da noi chiamati Grilli, perchè sempre in movimento, attenti a tutto, instancabili.

Stemma di famiglia

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Questo è solo l’inizio, c’è poi la storia dell’albero da raccontare, della cappella di famiglia, delle cene speciali……e noi ci siamo trovati molto bene, eravamo proprio fuori dal mondo ed avevamo bisogno di staccare per poi ritrovare noi stessi e poter ricordare delle belle vacanze.

CONTRORDINE

Ebbene, contrordine sì, perchè sono ancora qui, uscita da Giallo Zafferano, perchè dopo aver fatto tutte le manovre per entrare, alla fine ho scoperto che non potevo traslocare i miei followers. Allora no, non posso azzerare tutto e ricominciare da capo, per rispetto a loro che mi seguono, mi fanno compagnia con i commenti, non posso dire allora ciao.

Quindi tutto come prima, avevo il problema che WP mi fa sparire le foto, ora le salvo tutte, così se spariscono le posso ripubblicare.

Ho visto che comunque mi avete sempre seguito e vi ringrazio, ed anche le ultime quattro persone che si sono iscritte.

Siamo tornati dalle vacanze e ho un sacco di cose da dire e far vedere, quindi al lavoro.  Grazie ancora a tutti e a presto, smack.

Bacio Emoji Immagini e Fotos Stock - Alamy