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Carciofi a pezzi

Avendo molto da fare quest’anno con le consegne, Babbo Natale da me è già arrivato con un primo regalo. Ebbene sì, una nuova Slow Cooker, più grande e con il timer. Direte, ora ne hai due, sì e pensavo di dare via la piccola, ma ieri ho preparato un chilo di ragù bolognese (nella nuova) e lui voleva anche la polenta, quindi ho usato la piccola per prepararla. Cosa faccio? Troverò un posto per tutte e due……la Slow Cooker è troppo comoda, facile da usare e sicura. Se la volete acquistare vi consiglio di prenderla con il timer, vi leva ogni problema e poi mantiene in caldo il cibo pronto.

Oggi invece ho preparato i carciofi a pezzi nella nuova Slow Cooker.

Per prima cosa ho pulito i carciofi, freschissimi, dalle grandi foglie esterne che, insieme alle brattee più dure ho messo a bollire per fare una tisana depurativa. Tisana che ho poi filtrato e messo in una bottiglia in frigorifero. Al bisogno basta riscaldarla ed essendo amara si può aggiungere o del miele o della liquerizia. E’ depurativa, diuretica e fa bene al fegato, oltre che essere naturale. Come vedete dei carciofi si usa tutto.

Poi ho tagliato in otto pezzi i carciofi e i gambi, dopo averli spellati li ho aggiunti in una ciotola con acqua e pezzi di limone. Questi gli ingredienti:

  • carciofi
  • limone
  • cipolla
  • olio
  • vino bianco
  • sale o salamoia,  pepe

Dopo aver ben pulito i carciofi, ho messo dell’olio in una padella, ho fatto soffriggere la cipolla a pezzetti e poi ho aggiunto i carciofi e i gambi, ho lasciato soffriggere un poco e poi ho sfumato con il vino bianco, salato e pepato.

Dopo di che ho trasferito tutto nella Slow Cooker, compresi i pezzetti di limone, chiuso, messo in HIGH per 4 ore e mezza.

Sono venuti dei carciofi tenerissimi e  profumati, da rifare.

 

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Risotto in gamba

….in gamba del carciofo. Tanto per usare tutto, perchè del carciofo si può usare tutto.

Imparare ad usare il 100% del carciofo, comprese le foglie esterne, è molto valido dal punto di vista ambientale ed economico, perchè lo scarto va dal 50 al 70%.

Il carciofo, (Cynara scolymus L.) può essere spinoso o no

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La parola carciofo proviene dall’arabo خرشوف‎ (kharshuf) e la sua etimologia è molto simile in tante lingue, francese è Artichaut, in inglese è Artichoke, in tedesco Artischocke, in spagnolo Alcachofa, in portoghese Alcachofra.   Era già conosciuto dai Greci e dai Romani, ma si trattava di una pianta selvatica, oggi attraverso la selezione del cardo selvatico avvenuta in orti familiari della Sicilia nel primo secolo d.c. ,è come lo conosciamo.

se non si raccoglie il carciofo diventa così:

Come si trasforma un carciofo se non lo raccogli? - greenMe

(foto di greenMe)

Considerando di utilizzare tutto, partiamo dalle brattee o foglie esterne che, opportunamente cotte e passate in un passaverdure o centrifuga per separare la polpa dalla fibra, si può mettere la crema ottenuta nei cubetti del ghiaccio per aggiungere il sapore del carciofo ad un piatto.

Con le foglie attaccate al gambo si possono preparare infusi o tisane, aggiungendo dei pezzetti di radice di liquerizia, e sono molto valide per eliminare le tossine e riattivare la circolazione.

Il gambo, opportunamente sbucciato con un pelapatate, si può gustare o crudo in pinzimonio, o trarne un succo oppure utilizzarlo in molte ricette.

(notizie tratte dal libro – Le Bucce – di Lisa Casali del quale parlerò)

Ovviamente il carciofo stesso si utilizza in molte preparazioni, fritto, in umido, crudo ecc.

Infatti io ho usato i gambi dei carciofi per preparare un risotto. Nel frattempo ho messo a bollire le foglie esterne da utilizzare come brodo  per il risotto.

Ingredienti:

  • riso carnaroli
  • cipolla
  • gambi di carciofo
  • vino bianco
  • burro e olio
  • sale profumato

Ho sbucciato e tagliato a rondelle i gambi dei carciofi e messi a rosolare con la cipolla in padella con burro e olio. Poi ho unito il riso e sfumato con il vino bianco. Quindi ho unito il brodo di foglie di carciofo, un poco di sale  e lasciato cuocere per circa 20 minuti.

unendo il brodo di foglie di carciofo il risotto ha un gusto più spiccato, molto buono.

Risotto con “scarti”

Una volta era normale non buttare via nulla, utilizzare anche le parti meno nobili delle verdure, poi c’è stato il periodo…butta via non serve….ora invece, o per una nuova coscienza o perchè è di moda si cerca di utilizzare al meglio il tutto.

A me è sempre piaciuto cercare di utilizzare il più possibile,inventando anche qualche cosa nuova.Oggi ho preparato un risotto con i gambi dei carciofi e le foglie verdi dei cipollotti di Tropea.

Ingredienti:

  • gambi di carciofi
  • parti verdi dei cipollotti di Tropea
  • riso
  • vino bianco
  • brodo
  • sale
  • burro e olio

Dopo aver raschiato bene i gambi dei carciofi, li ho tagliati a pezzetti e messi in padella dove stavano già rosolando, nel burro e olio, le parti verdi dei cipollotti. Poi ho aggiunto la salsiccia a pezzetti.

Ho lasciato colorire il tutto, poi ho aggiunto il riso. A fuoco alto  ho aggiunto mezzo bicchiere di vino bianco, sfumato e ho aggiunto, a coprire il tutto, del brodo caldo. Ho coperto la pentola con il coperchio New Wonder, appena usciva il vapore ho abbassato al minimo.

Dopo circa 15 minuti è risultato tutto pronto, e con una bella spolverata di parmigiano il pranzo è servito…..

Carciofi a modo mio

CARCIOFO

La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. 

Nel secolo XV il carciofo era già consumato in Italia. Venuto dalla Sicilia, appare in Toscana verso il 1466.

La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de’ Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall’Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi. Gli olandesi introdussero i carciofi in Inghilterra: abbiamo notizie che nel 1530 venivano coltivati nel Newhall nell’orto di Enrico VIII. I colonizzatori spagnoli e francesi dell’America introdussero il carciofo in questo continente nel secolo XVIII, rispettivamente in California e in Louisiana.

L’Italia detiene il primato mondiale nella produzione di questo ortaggio (pari a circa il 30%). Le zone di maggiore produzione sono la Sicilia (Piana di Gela e Piana di Catania), Sardegna e Puglia.

Dopo l’acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidrati, i minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio, e tra le vitamine prevale la presenza di B1, B3, e piccole quantità di vitamina C. Il basso contenuto calorico del carciofo fa sì che sia specialmente indicato nelle diete dimagranti.

E stasera avendo due bellissimi carciofi ho provato a cucinarli a modo mio,

Ingredienti:

  • due carciofi senza spine
  •  carota cipolla
  •  pangrattato
  • quattro alici
  • due spicchi di aglio
  • sale profumato

Dopo aver pulito i carciofi ed aver messo da parte le foglie esterne e i gambi per altre preparazioni, li ho aperti ed ho inserito dentro le carote e la cipolla tritati fine, salati, e messi a testa in giù in una pentola con un poco di acqua. Ho chiuso il coperchio della pentola a pressione e li ho fatti cuocere per circa 15 minuti.

Intnto ho messo in un padellino le alici sott’olio e parte dell’olio del vasetto, l’aglio e quando le alici si sono disfatte ho aggiunto il pangrattato a rosolare.

pangrattato per carciofi

Poi ho tolto i carciofi dalla pentola e ho messo questo misto di alici e pangrattato sopra ai carciofi stessi.

carciofi con pangrattato

Devo dire che si è sparso un buon profumo e il gusto era ottimo. Esperimento riuscito.