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La Befana vien di notte…..

Il nome  Befana,  viene da  Epifania  ed è una figura folcloristica legata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola italiana, meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione, si tratta di una donna molto anziana che vola su una logora scopa, per fare visita ai bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio (la notte dell’Epifania) e riempire le calze lasciate da essi, appositamente appese sul camino o vicino a una finestra;  i bambini che durante l’anno si sono comportati bene riceveranno dolci, caramelle, frutta secca o piccoli giocattoli. Al contrario, coloro che si sono comportati male troveranno le calze riempite con del carbone o dell’aglio Viene rappresentata come una vecchia gobba con naso adunco, capelli bianchi spettinati e piedi abnormi, vestita di stracci e scarpe rotte, aleggiando sopra i campi e terreni di notte ne propizia la fertilità. L’origine fu forse connessa a un insieme di riti propiziatori pagani risalenti al XVI secolo a.C., in merito ai cicli stagionali legati all’agricoltura.

 

 La tradizione la vuole “vecchia” ad indicare il finire di un ciclo: con il solstizio d’inverno si passa infatti dal vecchio al nuovo, dal freddo e dalle notti interminabili all’allungarsi del periodo di luce.  Proprio per questo il giorno dell’Epifania, quando si festeggia anche la Befana, viene recitato “Epifania, tutte le feste porta via”.

Una leggenda religiosa racconta che i Re Magi in viaggio per Betlemme, avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia, e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i doni al salvatore. La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita, preparò un cestino di dolci e si mise in cerca dei Magi e del bambino Gesù. Non trovandoli bussò ad ogni porta e consegnò dolci ai bambini sperando di potersi così far perdonare la mancanza.

Giovanni Pascoli scrisse una poesia intitolata La befana:

Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.»……..

(Wikipedia)

BUONA BEFANA A TUTTI

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La Befana tutte le feste porta via…..

…..no, forse non è la frase giusta, ma rende l’idea.

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e anche quest’anno, così come è arrivata, la Befana se ne va, sperando che ci lasci  solo delle cose migliori dell’anno passato.

Per chiudere in bellezza le feste, ho preparato un pranzo invitando dei cugini, con i quali abbiamo passato una bella giornata e il menù è stato questo:

Antipasti:

scopette della Befana,

mousse di prosciutto e semi in barchette di insalata belga,

salame casalingo con cetriolini e olive di Guido, (nostro amico)

piccoli tomini piccanti (comperati)

Primo:

risotto alle verdure

Secondo:

scaloppine di tacchino all’arancia e curcuma

patate al rosmarino al forno

insalata di radicchio e verde con noci, pezzetti di scamorza e  crostini, condita con un mix di semi vari.

Dessert:

ananas con arancia e uvetta

torta di tagliatelle

ed anche pane fatto in casa, cioccolatini, nocino di Mauro.

Lo devo dire, hanno gradito tutti e, per la prima volta in casa nostra…mi hanno fatto gli applausi !!! Soddisfazione, vedere che gli ospiti sono stati contenti a quel punto.

Non ho tutte le foto delle ricette, perchè curare il pranzo,servire, parlare e intanto mangiavano, le foto…alcune sono saltate dentro ai piatti e quindi…

la tavola apparecchiata,

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le barchette di mousse:

– prosciutto cotto e crudo, ricotta, semi di sesamo e di papavero, un pizzico di sale, frullato il tutto assieme e messo nelle foglie di insalata belga.

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le scopette della Befana:

– sottilette tagliate per un pezzetto, inserito degli stick (quelli dell’aperitivo) e legato con erba cipollina.

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Il risotto è il classico, ho fatto stufare dei peperoni e delle zucchine in olio e burro e cipolla, poi messo il riso, il brodo e portato a cottura con il mio coperchio N.W. Cooker.

Invece sono interessanti e semplici le scaloppine all’arancia e curcuma. Immaginatele……

– scaloppine di tacchino infarinate, messe a rosolare in padella con burro, intanto ho grattugiato della curcuma (non uso mai la polvere perchè per me è più colorante che altro), spremuto un’arancia e ho fatto sciogliere la curcuma nel succo.

Giunte a cottura le scaloppine, veloci, ho messo il succo con la curcuma nella padella, a fuoco un po’ alto, fino a ridurlo. E’ venuto un piatto veramente invitante, colorato e saporito al punto giusto.

Il resto, normale e la torta di tagliatelle, portata dalla cugina, è una torta della tradizione emiliana, questa è bolognese.

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( foto di “chebonchebon.com”), ma è uguale alla nostra.

Ma non basta, la sera prima altri amici, ma è stata una cena semplice, con i passatelli in brodo e la sera dell’Epifania, altri amici ad aiutarci…a finire il pranzo del mezzogiorno.

Ora è meglio che vada in cucina a riordinare e Mauro dice che ora sembra una “cucina da incubo” !!!!

 

Quanti modi di fare e rifare il “Tiramisu”

Ed ecco che iniziamo l’anno nuovo 2014 e speriamo che sia proprio nuovo, entrando nella cucina ancora addobbata  a festa, di Laly del blog “le mille e una passione” .

Rifaremo il tiramisu, qui la sua ricetta ed ecco la mia, veramente “rifatta””, ma è questo lo spirito del “quanti modi di fare e rifare” o no?

Eccolo finito:

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INGREDIENTI:

  • un panettone
  • liquore al mandarino

per la crema:

  • 4 uova
  • 500 gr di mascarpone
  • 100 gr di zucchero a velo
  • 50 gr di cacao amaro

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Per prima cosa tagliare il panettone a fette e grigliarle. Per preparare la crema, separare gli albumi dai tuorli, montarli a neve ben ferma, unire poi lo zucchero e tuorli mescolando dal basso in alto, poi sempre delicatamente, il mascarpone.

Inzuppare un poco le fette di panettone nel liquore al mandarino, sistemarle nel fondo di una ciotola e mettere la crema di mascarpone, poi un altro strato di panettone inzuppato e così via fino al termine degli ingredienti, spolverare l’ultimo strato con del cacao amaro.

Essendo anche la festa della Befana (a proposito auguri a tutte, prima che ce li facciano gli altri facciamoceli noi…..) ho disegnato un gattino.

Con questa ricetta partecipo all’iniziative dei “quanti modi di fare e rifare”

LA NOSTRA CUOCHINA

BUON ANNO A TUTTI

che porti serenità, salute, lavoro e armonia.

QUANTI MODI DI FARE E RIFARE I “BACI DI DAMA”

E questi chiamiamoli “Baci di Dama” con buona pace di quelli piemontesi.

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Ho provato, erano bellissimi in forno, suona il telefono – aspetta una attimo che spengo il forno, sì va bene, sì, un attimo, arrivo….bene, sopra marroncini arrabbiati, sotto carbonella. Almeno ho il coraggio di dirlo, acc. Ma avevo un residuo di impasto e ho detto, va bè li faccio, così li butto via tutti insieme.

Invece dopo essere stata attaccata al forno come un condor sulla spalla, sono venuti abbastanza normali. Certo la forma è fatta a modo suo, li ho ricoperti di zucchero alla cannella solo per coprire le ulteriori magagne, però gli altri cinque che hanno fatto sparire in un attimo erano perfetti, buoni, cotti al punto giusto. Ho salvato giusto questi per fare la foto.

Meno male che non devo partecipare ad un concorso, questi sono per il – fare e rifare – della Cuochina (mi perdonerai, vero?), altrimenti mi darebbero un premio fuori concorso, ma molto fuori.

Comunque ecco gli ingredienti:

  • 250 gr.  tra nocciole, arachidi, mandorle
  • 300 gr. di farina bianca 00
  • 250 gr. di zucchero semolato
  • 180 gr. di burro
  • 2 cucchiai di latte
  • Nutella
  • zucchero di cannella

Ho tritato finemente la frutta secca, poi l’ho impastata con il burro fuso al microonde, con la farina, lo zucchero e il latte, formando un impasto consistente.

Ho preparato delle palline e le ho affiancate sulla lastra del forno, tenendole un po’ distanziate perchè crescono.

In forno a 170° per 20 min., poi le ho messe sulla griglia a raffreddare.

Per unire le due palline ho usato la Nutella, anzichè il cioccolato fuso, perchè ho ancora in giro le nipoti nutellose e, prima che rientrino alle loro università, le ho fatte contente ancora una volta.

Poi le ho cosparse (i baci di dama, non le nipoti…) del mio  zucchero alla cannella,  ma credetemi ho fatto giusto in tempo a fare la foto che sono finite.

Con questa…ricetta, partecipo al “quanti modi di fare e rifare” del mese di Gennaio 2013, nella cucina di “La casa di  Artù” che ringrazio per la disponibilità, insieme alla Cuochina che  si impegna sempre tanto per questa iniziativa.