La RICOTTA, parliamo un po’ di questo “formaggio” che non si può definire tale in quanto è un latticino. E’ prodotta non dal latte, ma dal suo siero, che è un residuo della lavorazione del formaggio. Il nome ricotta deriva dal fatto che il trattamento termico del siero è una seconda cottura, per cui il siero viene appunto ri-cotto.
La storia della ricotta è molto antica, sembra che venisse già prodotta ai tempi dei Sumeri e degli Egizi, era molto usata ai tempi dei Greci e dei Romani, ma la sua massima espansione ci fu nel Medioevo.
In commercio si possono trovare molti tipi di ricotta , con caratteristiche molto diverse. A seconda del tipo di siero utilizzato infatti, c’è la ricotta di pecora, di vacca o di capra. Anche la consistenza può essere diversa. In Sardegna ad esempio, oltre alla ricotta fresca, si produce anche quella stagionata, molto compatta e consistente tanto da poterla grattugiare. Di consistenza molto simile è quella romana, asciutta e a forma di cono; ancora diverse sono quella toscana e quella calabrese dal gusto più delicato.
Viene prodotta in Sardegna, Sicilia, Basilicata, Abruzzo,Puglia, Calabria e Campania ed è usata grattugiata sulla pasta asciutta ed in particolare sulla ricetta siciliana della pasta alla Norma. La ricetta abruzzese tradizionale degli anellini alla pecorara, prevedeva l’utilizzo di ricotta essiccata. Infatti era una ricetta che i pastori preparano durante la transumanza quando cioè non era possibile reperire prodotti freschi. Nelle valli valdesi, in provincia di Torino, viene prodotto un particolare tipo di ricotta stagionata nel fieno che si chiama saras del fen.
Fuori dall’Italia si produce ricotta nei paesi mediterranei europei: Francia (sérac, brocciu corso), Grecia (myzíthra, anthótyros), Spagna (requeson) e Malta (rikotta). (Wikipedia)
A Buscemi in provincia di Siracusa la prima domenica di aprile si svolge la Sagra della ricotta. La mattina all’alba i produttori preparano il latte in enormi pentole di rame,iniziando così la preparazione della ricotta. Il tutto si svolge nel quartiere medievale del paese, proprio per rendere più caratteristica la sagra e ritrovarsi immersi in un tempo che ormai non ci appartiene più.
Con la ricotta si possono preparare tanti gustosi piatti, dolci o salati, naturalmente deve essere freschissima. Ogni regione italiana ha la sua specialità, sia preparata con la ricotta dolce, salata, fresca o secca, dai primi ai dolci.
Io ho preparato questa torta ed ho aggiunto degli amaretti, tanto per cambiare…
Ingredienti:
- 500 gr. di ricotta
- 150 gr di zucchero
- 50 gr di farina
- 50 gr di latte
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- buccia di limone grattugiata (io ho usato un poco della mia seccata)
- 1 bustina di lievito in polvere.
- 5 amaretti, sbriciolati a mano

Mescolare bene la farina con la ricotta, lo zucchero, il latte, l’uovo, il sale e la buccia di limone. Poi aggiungere il lievito e amalgamare molto bene il tutto. Sbriciolare sopra degli amaretti, facendone penetrare un po’ nell’impasto. Versare il composto in una teglia e cuocere in forno statico, già caldo, a 160/180° per 45 minuti.
Era bella gonfia e dorata, ma ho avuto l’inavvertenza di aprire un pochino il forno e….la mia torta si è seduta……ma era buona lo stesso, infatti l’abbiamo mangiata in un bel pomeriggio….piovoso e ventoso……..tra una partita di carte e l’altra.
