Archivio mensile:ottobre 2018

Leggiamo, ma sui libri veri

Risultati immagini per libri

L’Italia non gode di posizioni felici nelle classifiche internazionali di lettura. L’Istat ha calcolato che nel 2016 il 57,6% di cittadini del Belpaese non abbia letto alcun libro nell’anno precedente. Secondo l’Associazione italiana editori (Aie),mentre i lettori forti (coloro che leggono almeno un libro al mese) sono il 5,7%, l’erosione alla lettura colpisce i lettori deboli e occasionali. (Wired)

La lettura,attraverso il contatto fisico con la pagina, rappresenta un’ancora di salvezza tanto da essere usata anche a scopo terapeutico: la biblioterapia, cioè una vera e propria cura, uno strumento di aiuto in situazioni di disagio psicologico e sociale. (di MONICA PIANI)

Quindi leggiamo perchè è importante per crescere ed imparare. Un insegnante mi aveva detto che bisogna leggere per imparare a scrivere e a parlare bene. Sono d’accordo e io amo leggere. Ma sui libri veri, di carta, non  sui vari e-book e compagnia. Mi piace sentire il fruscio della carta, il suo profumo, toccarne i vari tipi e poi il libro è MIO, personale. Non lo impresto più (due non sono ritornati) e sì, mi piace vederli sulle mie librerie. Mi è stato detto, ma se invece di averli tutti lì, tu li metti su un e-book o giù di lì, liberi tutta la libreria, va bene e poi cosa me ne faccio di un mobile triste, vuoto, senza tutti i colori che gli danno i libri e senza più la voglia di riprenderli in mano da sfogliare, consultare e averli sott’occhio subito?

 

Guardate come è bella questa libreria tutta piena e qui sono solo libri di “cucina”, cioè tutta gastronomia, non solo ricettari, ma anche libri di storia della cucina, di vita contadina con le ricette dei tempi passati ecc. libri stranieri in lingua originale, con tante fotografie. Me li portano da tutto il mondo perchè mi piace vedere cosa cucinano negli altri posti.

E poi ci sono tutti gli altri, libri di storia, romanzi, saggi ecc. mi sono proprio accorta di averne una quantità industriale e faccio loro posto dappertutto.

Quindi pensavo di trasmettere, attraverso il mio blog, le mie considerazioni sui libri che man mano leggo, sono considerazioni personali, ovvio, non recensioni, ma mi piacerebbe avere dei confronti con chi ha già letto il libro di cui parlerò, oppure farvelo conoscere ed invitarvi alla lettura. Ora mi piace approfondire la lettura di libri che si occupano di alimentazione in generale , e sto leggendo:

” Le bugie nel carrello” di Dario Bressanini (le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo).

Allora farò le mie considerazioni in una pagina apposita, che troverete in alto accanto alle altre pagine.

Leggete, gente, leggete che è tutto un arricchimento personale e anche per tutti gli altri, ma sui libri di carta che sono vivi

Immagine correlata

e non su freddi pezzi elettronici.

Risultati immagini per ebook reader

Orzetto e carote

Orzo, L’Hordeum vulgare era già coltivato in Medio Oriente nel VII millennio a.C. e poi fu diffuso, grazie ai commerci, in tutto il mondo. Quindi oggi che viene riscoperto…..nulla di nuovo sotto al sole.

Risultati immagini per orzo

(foto GreenMe)

L’utilizzo dell’orzo abbraccia diversi settori:

  • La granella è impiegata previa decorticazione o brillatura per preparazione di zuppe da solo o con altri cereali e/o legumi.
  • È utilizzato trasformato in farine, nella panificazione, da solo o miscelato con altre farine ma anche per piatti tipici e dolci.
  • Macinato grosso si ottengono delle semole grosse adatte a piatti tipici nordafricani simili al cuscus.
  • Previa tostatura e macinazione l’orzo è impiegato per preparare il caffè d’orzo
  • Dalla tostatura dell’ orzo si ottengono anche farine fini tostate utilizzate nella preparazione di dolci o pasticcini.
  • Tostato e liofilizzato, Tostato in forno a temperature sui 170-180 °C e macinato molto finemente, fino ad ottenere una polvere simile alla farina. Si usa per preparare velocemente delle bevande aggiungendo acqua o latte caldi. Le bevande vengono anche usate come sostitutivi del caffè.
  • Previa trasformazione in malto, l’orzo è impiegato come materia prima nei birrifici per la produzione della birra, e nelle distillerie per la produzione di liquori ad alta gradazione alcolica.
  • L’orzata è una bevanda analcolica composta da acqua e Orzo.
  • (Wikipedia)

L’orzo ha proprietà antinfiammatorie ed emollienti, svolge una discreta azione mineralizzante, contiene potassio, magnesio, ferro e calcio.
Avevo un piatto di orzo semplicemente cotto, delle carote in frigo e la fine di un pezzo di pancetta….che fare? Un buon piatto per pranzo.

Ingredienti:

  • orzo (nel mio caso già bollito)
  • carote
  •  pancetta
  • olio
  • cipolla
  • aglio
  • salamoia, la mia  (vedi)

Ho fatto soffriggere nell’olio la cipolla e l’aglio, poi ho aggiunto la pancetta a pezzetti e quando il tutto è stato ben rosolato ho aggiunto le carote a rondelle. Ho aggiunto anche un poco di brodo per evitare che il tutto attaccasse. Quando tutti gli ingredienti si sono cotti ho aggiunto l’orzo (già bollito) e un poco di salamoia per insaporire.

Sullo sfondo c’è “un’americanata”, cioè su una pentolina contenente il brodo, c’è un maialino in silicone che tiene sollevato il coperchio, così che non fuoriesca il liquido, me lo ha portato mio figlio da N.Y….!!!

 

 

Così ho preparato un piatto allegro, colorato e molto buono, oltre che aver  utilizzato degli avanzi….

 

Rimpatriata

Ebbene sì, posso proprio dire “rimpatriata” avendo avuto i miei figli assieme, perchè quello che vive a New York è venuto in Italia per lavoro.

Ed allora abbiamo deciso di trovarci tutti a Borghetto sul Mincio, uno dei borghi più belli. perchè  uno era a Verona (per lavoro) l’altra a Padova e l’altro a Milano e noi a Bologna. Giusto per passare insieme una bella giornata. (ma quanto sono cresciuti…..!!!)

Borghetto sul Mincio, frazione di Valeggio sul Mincio,  risale al periodo longobardo e deve il suo nome alllingua del popolo germanico che gettò le basi di un “insediamento fortificato” (questo il significato in longobardo). Ed è situato nel punto in cui fin dall’antichità (e poi in epoca longobarda) si trovava un guado sul Mincio. Il ponte visconteo, il castello scaligero sono stati costruiti appunto in epoche scaligera e poi viscontea.

Oltre al ponte visconteo a Borghetto sono presenti i caratteristici edifici con mulini ad acqua, alcune ruote dei quali sono state rimesse in funzione.

rocca del ponte visconteo

parliamo un po’ di questo ponte visconteo,  è stato costruito nel 1393 e ultimato nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Viscontiduca di Milano.   È lungo 650 m e largo circa 21 m, con il piano stradale a 8 metri di altezza sopra il livello del fiume. 

E’ molto imponente, formato da tre rocche che attraversano il fiume, solo che nel suo camminamento, molto largo, passa una strada asfaltata, le rocche sono disastrate, pericolanti, alcune parti delle mura e dei merli sono ricoperti da edere e rampicanti vari, il che significa maggior deterioramento. Una parte del ponte, crollata, è stata ricostruita con un ponte di ferro…..

mi domando il perchè di tanta incuria, ma non sono capaci di salvare delle opere importanti, uniche al mondo; tanto vale buttare giù tutto e chiamare Calatrava che costruisca un ponte moderno come a Venezia. Ma che importa, i turisti arrivano lo stesso, dicono oh che bello, e si fanno pelare nei vari ristoranti, infatti ci sono più bar e ristoranti che pesci nel Mincio….E pensare che nel 2007 il ponte è stato inserito nella lista dei cento monumenti da salvare a livello mondiale, perché in grave pericolo, a cura del World Monuments Fund (Wmf).

“World Monuments Fund (WMF) è un’organizzazione non profit privata con sede a New York. Il suo fine è la preservazione di manufatti architettonici storici e di siti con rilevanza storico-culturale in tutto il mondo, attraverso il lavoro sul campo, la promozione, la concessione di borse di studio e fondi per l’educazione e l’addestramento di esperti in loco.” (Wikipedia)

APPUNTO…….

Parliamo d’altro, casa in vendita, gatti compresi.

glicine ormai defunto, ma bellissimo

curiosità, San Giovanni Nepomuceno, patrono dei fiumi e dei ponti

 

Poi siamo andati in un ristorante a pranzo, ma mi rifiuto di farne la recensione, mangiato male e spennati…..io ho preso i tortelli mantovani, cavoli siamo in zona vuoi che non li sappiano fare? Appunto non li sanno fare, almeno lì. Dovrebbero essere di zucca con amaretti e mostarda mantovana. Il ripieno di zucca…dura, vago, molto vago sentore di amaretto e la mostarda è rimasta nel barattolo. Poi, per il resto, stendiamo un velo pietoso. Se devo spendere dei soldi almeno che si mangi bene…..

I veri tortelli alla mantovana, che hanno origine medioevale, sono tortelli di zucca  di sfoglia all’uovo, solitamente di forma rettangolare della dimensione chiusa di circa 60 x 35 mm, farciti con un impasto di zucca cotta al forno o bollita, amarettimostarda di mele campanine,  formaggio grana e noce moscata.

Ma la cosa importante è stata la “rimpatriata” con i miei figli, abbiamo passato una giornata allegra e indimenticabile.

Pasta e ceci

A noi piacciono i legumi e, mangiando poca carne, fanno parte della nostra alimentazione.

A me piacciono particolarmente i ceci, hanno un buon sapore e sono molto versatili.

Il cece (Cicer arietinum ) il nome deriva dal latino cicer. È noto che il cognome di Cicerone discendeva da un suo antenato che aveva una caratteristica verruca a forma di cece sul naso. Il nome specifico arietinum si riferisce invece alla somiglianza che hanno i semi con il profilo della testa di un ariete. Le prime testimonianze archeologiche della coltivazione del cece risalgono all’età del bronzo e sono state rinvenute in Iraq; i ceci si diffusero in tutto il mondo antico: antico EgittoGrecia anticaImpero romano.

Risultati immagini per ceci

Il cece è la terza leguminosa per produzione mondiale, dopo la soia e il fagiolo; la coltivazione avviene principalmente in India e Pakistan. In Italia la coltivazione non è molto diffusa a causa delle basse rese e della scarsa richiesta; viene consumato principalmente in Liguria, dove piatti tipici a base di ceci sono la farinata e la panissa, nelle regioni centrali come minestra e nelle regioni meridionali insieme con la pasta.

Questa mia è una pasta e ceci e pomodorini,  Ingredienti:

  • ceci cotti
  • rosmarino
  • aglio
  • pomodorini
  • pasta conchigliette
  • salamoia bolognese
  • olio

Ho cotto i ceci nella pentola a pressione solo con acqua, naturalmente dopo averli lasciati a mollo per tutta la notte con del bicarbonato, poi ho messo in una padella l’olio, l’aglio e quando si è rosolato, ho aggiunto i ceci e del rosmarino. Li ho lasciati stufare un po’ e poi ho aggiunto i pomodorini, gli ultimi dell’orto del mio vicino.

Intanto ho cotto la pasta e, dopo averla scolata, l’ho fatta saltare in padella con i ceci.

Ecco il risultato, per i non vegani si può aggiungere un po’ di formaggio pecorino grattugiato.

E con un bel piatto di insalata mista ecco preparato il pranzo. Abbiamo i carboidrati della pasta e le proteine dei ceci.