Archivi categoria: consigli della nonna

TORTA DI PANEMELE

Questa è una torta che faceva sempre mia nonna, quando passavo l’estate sul lago da lei. Era una merenda che aspettavo con impazienza e me ne mettevo via sempre una fetta per mangiarla con calma quando mi rifugiavo nella mansarda, dove avevo fatto il mio regno.

Il mio regno…quanti ricordi, mi ero fatta un “appartamento” per me, le mie bambole e  il mio orsacchiotto. Con quello che trovavo, assi, cassette, oggetti dimenticati in soffitta avevo fatto dei piccoli mobili, mio zio aveva trasformato un vecchio armadietto farmacia in un armadio per gli abiti delle bambole, l’aveva tutto ricoperto, dipinto ed io ne andavo fiera.

Poi avevo preso in cucina delle piccole pentole e facevo finta di cucinare, usavo tutto, foglie, fiori, semi, frutta e tutto ciò che trovavo.

Era molto divertente e qualche volta invitavo delle amiche, ma preferivo stare da sola con le mie bambole e i miei sogni.

La torta veniva cotta sempre nella stessa teglia, usata solo per questo dolce e tuttora mantengo l’abitudine.

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Riciclo, ma non si mangia….

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Avete presente quelle borsette in tela che danno (davano) con la pubblicità del prodotto o dell’evento?  Troppo piccole per mettere la spesa, finivano sempre o in un cassetto o abbandonate chissà dove.

Mi è venuta un’idea di come riutilizzarle e con l’aiuto della mia amica Giuliana ne ho fatto dei sacchetti per mettere le scarpe in viaggio o nell’armadio, per mettere le calze , per mettere vari oggettini che vanno a spasso nei cassetti.

Prima di tutto li ho lavati, poi ho tagliato i manici, ho ridotto alcune sportine e con una chiusura a lampo o a strappo ecco pronti i miei sacchetti; tra l’altro sono andati a ruba tra figli e nipoti…

Ma non è finita,  con i manici ed altri avanzi ecco pronta una busta in piena regola, per mille usi.

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Eh….nonna insegna a “cercare” di non buttare via nulla.

ASPIC DE POMMES A’ LA CREME

Questa ricetta mi è arrivata via mail da Ferney Voltaire, da SILVYE ed è tratta da un vecchio quaderno di ricette di sua nonna.

Questa è l’originale:

Aspic de pommes à la crème

  • 1 kg de pommes
  • 250 g de sucre cristallisé
  • 100 g de sucre en morceaux
  • 30 g de beurre
  • ½ gousse de vanille

Eplucher les pommes. Les couper en lamelles fines. Mettre dans une casserole avec le sucre et la vanille. Placer sur feu doux, en couvrant. Laisser cuire 2h ½  sans remuer, mais en secouant la casserole

Passer dans un tamis. Verser la compote dans un savarin et laisser au froid une nuit. Démouler et verser au centre une crème anglaise froide ou au caramel.

ASPIC DI MELE ALLA CREMA

  • 1kg di mele
  • 250 gr di zucchero cristallizzato
  • 100 gr di zollette di zucchero
  • 30 gr di burro
  • Mezzo baccello di vaniglia

Sbucciare le mele, tagliarle in fettine sottili, metterle in una casseruola con lo zucchero e la vaniglia.Mettere su fuoco dolce, coperte, lasciar cuocere due ore e mezza senza mescolare, ma scuotendo la casseruola.  Passare al setaccio. Versare il composto in uno stampo a ciambella e lasciare al freddo per una notte.

Sformare e versare al centro una crema inglese fredda o al caramello.

Purtroppo non mi è arrivata la foto, ma seguendo la ricetta…immaginiamola, è sicuramente deliziosa e non potevo non presentarvi questo aspic francese.

(foto dal web)

 

 

PANCOTTO RICCO

Il “pancotto” era  e dovrebbe essere anche oggi, un modo per riutilizzare il pane avanzato.  A seconda delle famiglie era condito in maniera più o meno varia.

C’è quello toscano dove viene usato il pane toscano e l’olio extravergine, c’è quello emiliano cotto al forno (quindi non più zuppa), quello pugliese con le verdure, insomma una volta si sbizzarrivano come potevano ed usavano quello che, in quel momento, la stagione offriva per poter mettere insieme qualcosa da portare in tavola.

Infatti è un piatto antichissimo, nato soprattutto nelle campagne dove, alle volte, non avevano molte possibilità.

Questo l’ho chiamato “pancotto ricco” perchè è arricchito da alcuni ingredienti tipo, il parmigiano o l’olio che  non potevano essere usati, perchè…mancavano.

Se elaborato diventa una ricetta vera e propria, questo è la risultanza di ingredienti che ho aggiunto al – pane e acqua –

pancotto2

Ingredienti: ad occhio come una volta. ( in rosso le mie aggiunte o modifiche)

  • pane raffermo
  • acqua – brodo
  • olio
  • 2 uova
  • parmigiano reggiano
  • sale pepe

Mettere a bagno il pane nel brodo caldo, una volta che sia ammollato, schiacciarlo in modo da renderlo una pappetta, aggiungere le uova, sale e pepe e far cuocere per poco tempo. Mettere nei piatti, aggiungere il parmigiano e l’olio.

E’ un buon piatto caldo, morbido e nutriente.

Con questa ricetta partecipo al contest “Inzuppiamoci ” del blog Sale & Coccole.

POLLO NASCOSTO

Non ho mai amato molto il pollo e allora mia nonna, sempre lei, la mia indimenticabile nonna, per farmelo mangiare mi diceva, d’accordo, allora te lo faccio coperto, così non lo vedi.

Mi sono ricordata della sua ricetta ed oggi l’ho preparato, in rosso le mie modifiche.

INGREDIENTI

  • 5 sopracosce di pollo
  • passata di pomodoro (fatta da me)
  • olive – foggiane fresche messe sott’olio da me
  • farina per infarinare
  • sale  (salamoia bolognese)
  • olio

Infarinare le sopracosce e farle rosolare nell’olio a fuoco vivace.

Aggiungere poi la passata di pomodoro, le olive e il sale, lasciare rapprendere un po’ e poi incoperchiare e abbassare la fiamma.

Dopo circa 20 minuti sono pronte, io le ho servite con del purè, ma vanno bene anche accompagnate dalla polenta, oppure si può preparare del riso in bianco ed accostarlo al pollo nel piatto.

Sì lo so, è una ricetta semplice, ma la preparava mia nonna già quando era giovane lei. Quindi oltre che buona, per me è infarcita di bei ricordi.

BENTORNATA ZUCCA

Finalmente questo ortaggio, da cibo povero delle cucine contadine, ha ottenuto un posto in primo piano nelle proposte culinarie degli chef e come arte decorativa la zucca viene trasformata in fioriere, zuppiere ecc.

Inoltre con il suo colore giallo da ancora la sensazione dell’estate, la natura , con questi colori ci lascia prima dell’autunno e dell’inverno ancora un po’ di sole luminoso.

Le  origini della zucca sono sconosciute, ma gli Egiziani, i Romani, gli Indiani, gli Arabi danno testimonianza della loro conoscenza e coltivazione in varietà diverse, così come diverse furono quelle portate da Cristoforo Colombo.

Le specie della zucca sono:

Maxima – Marina di Chioggia, compatta,

Piacentina  – farinosa,

Mantovana – pastosa e dolce. 

Moscata – forma allungata, pastosa , la Piena di Napoli può raggiungere fino ad un metro di lunghezza.

Pepo – molte varietà di zucchine (La zucchina o zucchino è una specie della famiglia delle Cucurbitaceae i cui frutti sono utilizzati immaturi) ed alcune zucche d’inverno.

Lagenaria o zucca a fiasco –  le più grandi, svuotate ed essiccate, venivano usate per il trasporto di vino, latte. Le più piccole per la polvere da sparo, il tabacco e il sale.

In Liguria alcune zucche colorate, svuotate e legate su sughero erano impiegate come segnalatori galleggianti per le reti calate in mare.

La polpa della zucca è ipocalorica (15 calorie 100 gr.), per il suo colore giallo arancione è ricca di vitamina A C e potassio, calcio e fosforo.

La zucca è molto versatile e cotta al forno, bollita, in creme, zuppe, ricette dolci o salate si presta a molte  e interessanti preparazioni.

Dai tortelli, con verdure quali spinaci o funghi, con salsiccia,agli gnocchi, purè per finire con confetture o torte.

Per usarla come polpa passata è meglio eliminare semi e filamenti e cuocerla al forno e solo dopo eliminare la buccia.

E, come diceva sempre mia nonna,non buttare via i semi, prima si lavano e si fanno bollire in acqua salata per 10 minuti. Si scolano, si lasciano intiepidire e si dispongono su una teglia da forno, di fanno tostare a 180° fino a che non siano croccanti e dorati.

La cottura migliore è al forno, intera o a fette, ma sempre coperta con un foglio di alluminio, oppure a vapore, i pezzi vanno messi in un cestello che non tocchi l’acqua; se invece la preparazione richiede che la zucca non sia troppo asciutta si può cuocere (tagliata a pezzi) in microonde.

Si può usare anche fritta, direttamente nell’olio bollente tagliata a fette sottili, infarinata o pastellata.

La zucca svuotata diventa un’originale zuppiera per servire un primo cucinato con la sua stessa polpa, va cotta in forno intera a 180° per 20 minuti, poi raffreddata si toglie la polpa interna, evitando di forarla.

Per evitare che la nostra preparazione si raffreddi conviene mettere la zucca svuotata in forno caldo per 10 minuti, prima di portarla in tavola.

Ma la più classica è la zucca di Halloween, mentre la più suggestiva, tanto più se piccola, è quella intagliata con piccole stelle, nel cui interno sia inserito un lumino, da fare come centrotavola.

Un altro centrotavola può essere la zucca, svuotata e riempita di fiori, rametti, bacche secondo l’occasione, sulla base di una spugna da fiori imbevuta di acqua se i fiori sono freschi, asciutta se invece  i rametti e i fiori sono secchi.

Ora vado a preparare una ricetta che poi pubblicherò.

PEPERONPOMI’

Eccovi la mia peperonpomì, vi domanderete cosa sono quelle strane fettine dentro alla pentola? Sorpresa che poi vi svelerò..

Ingredienti

quattro peperoni tra verdi, gialli e rossi

una cipolla – uno spicchio di aglio

olio di oliva

olive verdi sott’olio (le mie)

un bicchiere di vino bianco

salamoia bolognese (fatta da me, con sale, rosmarino, aglio, salvia, timo e pepe bianco)

passata di pomodoro POMI’

e, su consiglio della Nonna, delle fettine di mela che rendono più digeribile la peperonata.

Far soffriggere la cipolla e l’aglio in un poco di olio d’oliva, aggiungere i peperoni a pezzetti, lasciarli scottare e chiudere la pentola. Dopo un poco scoperchiare, aggiungere il vino bianco, far evaporare e quindi aggiungere la mela (che si consumerà tutta) e la passata di pomodoro, salare e alla fine, dopo circa venti minuti, aggiungere le olive sott’olio.

Ve ne avanza? La potrete usare, tritandola grossolanamente, per condire dei bucatini.