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Parole… parole…

Io non dico parole, ma faccio chiacchiere, quelle di Carnevale…..quelle fritte o al forno. Parliamo un po’ del carnevale.

Icarnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico.

 La parola ‘carnevale’ deriverebbe dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

Molte sono le città dove si svolgono i più importanti carnevali, ad es:

VENEZIA famosa per le splendide maschere

Risultato immagini per maschere veneziane

VIAREGGIO:  ha origine nel 1873 ed è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. Secondo alcuni, è annoverato, insieme a quello di Venezia, tra i dieci migliori carnevali al mondo. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta. È a Viareggio infatti che nasce il primo carro allegorico in carta pesta nel 1925. Ed è qui che vengono realizzati i carri più grandiosi in questo materiale.

Risultato immagini per carri allegorici carnevale di viareggio

ACIREALE è uno dei più antichi della Sicilia. Tra le sue caratteristiche vi è la sfilata di  carri infiorati, ricoperti da centinaia di fiori e danno il loro spettacolo anche di notte, attraverso migliaia di lampadine e luci, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni.

Risultato immagini per carnevale di acireale carri infiorati

IVREA, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo. L’intero carnevale rappresenta, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, la battaglia tra il popolo e le truppe reali viene rievocata durante il carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l’esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce. Ora si potrebbe pensare che sia un inutile spreco gettare tutte quelle arance, ma, all’anno, sono 600 quintali di arance altrimenti destinate al macero e prodotte da aziende che lavorano appositamente per il carnevale di Ivrea, festa che quindi riesce anche a dare lavoro a numerose famiglie in Calabria e Sicilia. Sono chiamate anche “arance della legalità” perchè necessitano di una certificazione antimafia  che ne garantisca l’estraneità da pratiche di sfruttamento e neo-schiavismo.

Risultato immagini per carnevale di ivrea

Dove si osserva il rito ambrosiano, ovvero nella maggior parte delle chiese dell’arcidiocesi di Milano e in alcune delle diocesi vicine, il Carnevale finisce con la prima domenica di quaresima; l’ultimo giorno di carnevale è il sabato, 4 giorni dopo rispetto al martedì in cui termina dove si osserva il rito romano. La tradizione vuole che il vescovo sant’Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo.

Per carnevale si preparano molti dolci, le chiacchiere (sfrappole, cenci, crostoli ecc. secondo le regioni) ravioli ripieni ecc.  E dopo tante chiacchere ecco le mie chiacchiere o sfrappole.

INGREDIENTI:

  • 300 gr di farina
  • 2 uova
  • 50 gr di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • la buccia grattugiata di un limone
  • 3 cucchiai di olio di semi
  • il succo di un’arancia
  • zucchero a velo
  • olio di semi e strutto per friggere

Si possono preparare anche con il Bimby. tutto nel boccale e impastare 2 minuti vel. spiga, poi proseguire come da ricetta.

Impastare normalmente in una ciotola e poi, sulla spianatoia, dividere l’impasto in  panetti e tirarli con il matterello o con la macchinetta in una sfoglia sottile. Tagliare delle strisce con la rotella dentata e quindi friggerle in olio e strutto. si mettono nella padella, girarle subito e levarle. Metterle su un foglio di carta o da cucina o da fritti e, quando fredde, mettere dello zucchero a velo. Io, dovendole regalare a dei bimbi, ho preferito le codette colorate.

 

 

 

 

I ” CENCI” DI CARNEVALE

Si chiamano CENCI, soprattutto in Toscana, perchè sono proprio degli straccetti, comodi, perchè anche se non vengono tutti pari, vanno bene lo stesso, l’importante che siano buoni.

cenci1

Hanno tanti nomi secondo le regioni italiane: chiacchiere, frappe, cròstoli,  bugie, ma l’impasto è più o meno simile, altrimenti non sarebbero dolci di Carnevale. E poi perchè solo carnevale? Sono buoni, leggeri e si possono anche fare tutto l’anno. Certo per tradizione sono legati a questa festa, ma si può anche trasgredire.

I miei sono fatti così:

  • 200 gr di farina OO
  • 2 uova
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 cucchiaio di grappa
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • per decorare un poco di zucchero a velo ed io ho messo anche dello zucchero alla fragola.

Mescolare bene tutti gli ingredienti per ottenere una pasta di media densità, lasciar riposare 15 minuti sotto ad un canovaccio.

Poi tirarla in strisce e tagliare a losanghe, o come vengono, altrimenti non sarebbero “cenci”. La sfoglia deve essere piuttosato sottile perchè così cuociono e si gonfiano bene e subito.

Friggerli in abbondante olio di semi e scolarli su carta da cucina, poi decorarli con lo zucchero a velo o come si preferisce.

cenci2

                                      BUON CARNEVALE A TUTTI

A…Carnevale, frittelle.

Questa ricetta mi è arrivata via e-mail dalla mia amica GIULIANA ed è perfetta per Carnevale, oltre che per il mio contest.

frittelle castagne

Mi ha detto che a vedersi non sono molto belle come frittelle, ma sono veramente buone e soprattutto molto semplici.

E’ una vecchia ricetta di casa sua, quando non c’erano tanti ingredienti e dovevano inventarsi con quello che avevavo.

INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina di castagne
  • 200 gr di uvetta
  • latte q.b.
  • olio per friggere

La sera prima mettere a bagno l’uvetta nel latte, il giorno dopo sciogliere la farina ben setacciata con il latte “dell’uvetta” e quindi aggiungere l’uvetta.

Deve risultare un umpasto non molto liquido, da prendere a cucchiaiate e farlo friggere in padella con olio bollente.

Scolare su carta da cucina.

Come si vede gli ingredienti sono veramente pochi e non c’è zucchero a velo o liquori, ma l’aspetto è invitante.

Grazie GIULIANA, con questa ricetta partecipi al contest:

A come abbraccio lastufaeconomica 150