Archivio mensile:agosto 2012

PASSEGGIATE ROMANE

Cosa c’è di meglio che iniziare una passeggiata romana con una bruschetta così invitante.

Siamo stati a Roma con nostra nipote, eccola qui in tutta la sua luminosità come il sole che sta catturando:

Abbiamo cercato di vedere delle cose curiose di cui Roma ne è piena, per esempio “le statue parlanti”. La più famosa è “Pasquino”, un frammento di un’opera in stile ellenistico, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo.

Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette “pasquinate”, dalle quali emergeva  il malumore popolare nei confronti del potere, primi fra tutti, i papi.

Pasquino era in breve tempo divenuto fonte di preoccupazione e  di irritazione per i potenti presi di mira dalle pasquinate, quindi decisero di farla vigilare notte e giorno da guardie, ma le pasquinate apparvero infatti ancora più numerose ai piedi di altre statue.

Volevamo andare a mangiare i famosi filetti di baccalà fritti dal “Filettaro”, ma ahimè era chiuso per ferie.

E’ un piccolo locale nel quale dalle 17 alle 23 si possono gustare, seduti a piccoli tavoli degli eccelsi filetti di baccalà: la caratteristica di questo locale, consiste nel fatto che vi si possono mangiare soltanto filetti di baccalà fritti, pane burro e alici, puntarelle alla romana e pochissime altre cose… tutti alimenti derivanti dalla cultura popolana e poverissima di Roma. In fin dei conti un luogo fuori dal tempo, dove ritrovare i veri sapori di Roma.

(Altro buon motivo per ritornare a Roma)

Ma la cosa importante è stata incontrare alla sera Clara con il marito Natale ed un’altra amica Giulianamaria e Nino.Ci hanno invitati ad Ariccia , patria della “porchetta”. La cosa interessante è stata scoprire la “fraschetta”, cosa mai sarà ? Con il termine popolare “fraschetta” si è soliti indicare un particolare tipo di osteria la cui diffusione è limitata principalmente alla zona dei Castelli Romani.

Le fraschette hanno un’origine antichissima, sicuramente medioevale,e  proprio in quell’epoca nacque l’usanza, per i viticoltori del tempo di apporre una frasca ben carica di foglie sopra l’ingresso del locale (come avviene con le moderne insegne) in modo tale da indicare agli avventori che il nuovo vino era pronto da bere.

Ciò che differenziava le fraschette dalle normali osterie, era il fatto che questi posti fossero sprovvisti di cucina, e non veniva offerto nulla, eccezion fatta per il vino, del pane ed eventualmente di uova sode. Per tutto il resto bisognava portare deicibi propri. Ben presto però si sparse l’abitudine  di mettere dei banchi vendita in prossimità delle fraschette con generi alimentari di vario tipo in modo tale da fornire il companatico agli avventori delle fraschette. Tra questi, un prodotto particolarmente diffuso, di tradizione trimillenaria, era rappresentato dalla porchetta, che, nonostante il traascorrere dei secoli rappresenta un legame con queste osterie.

Noi siamo andati proprio in una di queste, con i soffitti a volta e la cantina in fondo al locale. Alla Fraschetta…….tavolone di legno, panche, tovaglia di carta, piatti di legno su cui trionfavano i salumi tipici, carne secca, formaggi conditi e l’immancabile “porchetta”. Naturalmente il vino, bianco o rosso? Bhè, tutti e due… Abbiamo mangiato anche la pasta “cecamarito”, come? Cerca marito? No, proprio ceca marito… preparata un attimo prima dalla padrona del locale. Condite, una alla gricia e l’altra con pomodorini e guanciale.

La pasta alla  gricia (o griscia) è l’antenata della amatriciana. Secondo alcuni, il nome   deriverebbe da un paesino a pochi chilometri da Amatrice, di nome Grisciano La griscia era ed è ancora conosciuta come l’amatriciana senza il pomodoro.

questo è il pane di Genzano, speciale che si produce solo nella zona di Genzano.E’ ottenuto da farina di ottima qualità di tipo 0 o 00, lievito naturale, sale, acqua e cruschello di grano. Il prodotto finito, estremamente leggero, si presenta nella classica forma a pagnotta tonda o in filone, con crosta scura e fine, mollica soffice e fortemente occhiata, dal profumo di cereale.

Qui servito nel foglio di carta per conservarne la fragranza e poi vediamo anche fagioli con le cotiche.

qui abbiamo dei deliziosi bocconi di provola avvolti nella pancetta, fritti e conditi con un po’ di aceto balsamico, dato che erano ottimi concediamo lo sconfinamento in Emilia.

E per finire (non sto ad elencare tutto il resto…) dei biscotti casarecci da tuffare nel vinello dei Castelli, degna conclusione.

Il giorno dopo siamo andati a vedere la mostra “Lux in arcana”, nei Musei Capitolini,  era l’esposizione per la prima volta di 100 documenti segreti dell’archivio Vaticano, in occasione del IV centenario della sua fondazione.

Emozionante trovarsi di fronte a documenti con firme autografe di Michelangelo, Galileo Galilei, Napoleone, quelle dei Lord inglesi che, in una pergamena diretta al Papa,appoggiavano la richiesta di divorzio di Enrico VIII, e poi ancora le direttive dei papi, i documenti sulla lotta delle investiture tra l’Imperatore e il Papa. C’era tutta la storia da rivivere attraverso quei documenti che svelavano che quello che si legge sui libri è realtà.

Il giorno dopo…dove andiamo?

Siamo andati a visitare la chiesa di Santa Maria in Cosmedin sul cui muro c’è “la bocca della verità”. Le persone (giapponesi e spagnoli) erano in fila per accedervi, ma su tre file…sotto al sole e in più si doveva pagare per infilare la mano nella bocca della verità. Ma che siamo matti? Tanto a me non taglia la mano, ne sono sicura (!!!) e allora ci siamo infilati subito nella chiesa.

Straordinaria, con il pavimento cosmatesco, a tessere colorate, un bellissimo altare e la cripta, nella quale ci ha invitato ad entrare (previa offerta) un signore che si è rivolto a me in inglese (come al solito, ma non si vede che sono italiana??).

La cripta è molto suggestiva, con un piccolo altare, con le colonne che fanno da corona e  le pareti che trasudano storia, mi sono sentita in un’altra epoca veramente.

I Cosmati erano marmorari romani  vissuti tra il XII e il XIII secolo, famosi per le loro sculture, ma soprattutto per i loro mosaicie le loro decorazioni realizzate prevalentemente in luoghi ecclesiastici.

Il loro modello ornamentale, si fondava sulla lavorazione di tasselli di pietre dure, di marmo, di pasta vitrea e di oro, collocati in modo da formare temi astratti. Il loro stile derivò in parte dall’arte bizantina e in parte dal gusto classico.

Poi alla sera tutti ad Ostia ad ammirare il tramonto nel mare, molto suggestivo

ma ancora  più suggestivo è stato il ristorante a Fiumicino  a mangiare il pesce.

Mangiare? Credo di non averne mangiato mai così tanto e ottimo.

Partiamo dagli antipasti:

questo è un assaggio (Clara aiutami con i nomi),poi spaghetti con i frutti di mare, cioè frutti di mare con spaghetti, un risotto alla crema di scampi incredibilmente buono, mai assaggiato,tagliatelle con delle piccolissime vongole, particolari del luogo.

Volete una bella grigliata mista? Cosa??? però una frittura di paranza, dai proviamo. Eccezionale, croccante e leggera.

e per finire, due stornelli romani

dopo di che siamo “rotolati” a Roma. Il giorno dopo siamo andati a visitare San Giovanni in Laterano e lì nella piazza,in un ristorante (!) abbiamo finalmente preso la “fregatura turistica” (l’avevamo scampata fino ad all’ultimo giorno) pagando un piatto di verdura e dei formaggi come ostriche….

Ma tant’è, poi dovevamo rientrare a casa…..portando con noi i ricordi delle giornate trascorse, quando si è a Roma il tempo non passa mai, le belle serate passate con i nostri amici che si sono prestati a scorazzarci per Roma e dintorni e la serenità che dei momenti passati in un bel posto ed in buona compagnia ti accompagna per lungo tempo.

Vabbè, er viaggio è annato bene, da domani se ripia a vita de sempre,

speramo che se rivedemo presto.

APERITIVO IN GIARDINO

Veramente i miei amici hanno chiamato questo aperitivo “MARIKINO” …….perchè  (guardate gli ingredienti)

  • una bottiglia di prosecco, gelata
  • due bottigliette di…prugnole

Miscelare tutto in una caraffa, unire dei cubetti di ghiaccio e servire.

Qui con degli stuzzichini fatti con tartine di pan carrè senza crosta e salsa al tonno, uova e sottaceti, formaggio e salame. Poi delle mini bruschette, tostate con aglio pomodirni datterini tagliati e pezzetti di mozzarella.

Visto che girano ancora le prugnole, ecco il perchè del nome all’aperitivo.

Ma voglio anche presentarvi la splendida paella di pesce preparata da Fiorella, figlia di Fiorino (buon sangue non mente) che ha seguito l’aperitivo.

il tutto era accompagnato da una sangria che mi ha messo addosso un’allegria…….

Bene, è meglio che dopo questo articolo vada a fare un giretto per assorbire tutto l’aperitivo e la sangria.

GELATI ALLA FRUTTA

con questo procedimento si può usare qualunque tipo di frutta.

Io ho usato le pesche.

INGREDIENTI

  • 300 gr di frutta sbucciata
  • 20 cl di panna fredda
  •  zucchero ( a seconda della frutta più o meno dolce, dai 50 ai 100 gr.) io ne ho usato 50 gr.

Tagliare la frutta a pezzi e frullarla, aggiungere lo zucchero e lavorare fino ad ottenere un composto cremoso, montare la panna e aggiungerla delicatamente.

Metterlo in un contenitore basso e in congelatore per qualche ora. Si può usare anche la gelatiera, ma ho provato a metterlo direttamente nel congelatore ed il risultato e il gusto sono ottimi.

Nella ciotolina ho aggiunto dei pezzetti di pesca, ma volendo si può mettere anche della granella di nocciola o di cioccolato.

E’ semplice, veloce e fa bene.