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Il mio nuovo Muesli

Sì, perchè io lo preparavo seguendo la ricetta di Gordon Ramsey, ma è fatto con frutta secca, miele ecc. Invece ora ho scoperto questo muesli che tutte le mattine trovavamo per la colazione nel nostro albergo, il “Greif” di Mallesa Venosta.

E’ un muesli principalmente fatto con frutta fresca, una bomba di vitamine e sali minerali che ti sveglia bene alla mattina, non è complicato da fare, anzi, prendendoci la mano, è anche veloce.

Eccolo qua, ne è rimasto poco, perchè prima lo abbiamo mangiato e poi fotografato…l’avanzo.

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Si può fare con tutta la frutta  (possibilmente biologica) di stagione, quindi varia sempre, si possono aggiungere anche noci, nocciole, pinoli.

Questi sono i miei ingredienti:

  • una mela golden della val Venosta (ieri abbiamo fatto spese)
  • una manciata di mirtilli
  • 4 fragole della valle
  • una banana
  • due cucchiai di orzo (messo a bagno la sera prima per ammorbidirlo)
  • un cucchiaino di semi vari ( sesamo, papavero, lino, canapa, girasole) tritati grossolanamente
  • il succo di mezzo limone per non far ossidare la frutta.

Prima ho messo nella ciotola l’orzo, poi i semi misti,la banana, le fragole e i mirtilli, per ultimo la mela grattugiata ed infine ho spremuto il mezzo limone, mescolato bene ed ecco pronto il mio nuovo muesli. Niente zucchero perchè già lo contiene la frutta.

Con un panino di segale e la mia marmellata, seguito da un caffè d’orzo, abbiamo fatto un’ottima colazione, sana e nutriente.

Provare per credere.

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Ossibuchi e risotto alla milanese, quello vero.

Sì, quello vero perchè ho preparato questo piatto attenendomi alla più originale ricetta milanese, senza aggiunte o modifiche. Posso solo dire che gli ospiti a momenti mangiavano anche gli ossi……Sono rimasta molto soddisfatta e, se pensavo di avanzarne…mi ero sbagliata, spazzolato tutto.

Naturalmente ho fatto la cottura di entrambi (prima uno e poi l’altro) con il mio coperchio Wonder che ancora una volta si è mostrato all’altezza della sua fama.

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Carciofi “a pignateddu” a modo mio….

Ebbene sì, sulla scia dei miei recenti ricordi siciliani ed avendo ricevuto dei magnifici carciofi, ho preparato questa ricetta, anche se i veri “a pignateddu” sono carciofi imbottiti e questi sono trifolati, ma sempre al tegame sono. Tanto per parlare siciliano…..

Questa è la preparazione.

INGREDIENTI:

  • 4 carciofi freschissimi
  • prezzemolo
  • aglio
  • limone
  • olio di oliva

Pulire i carciofi alla base, tenendo da parte i gambi per un buonissimo risotto, tagliarli in quattro parti ciascuno e metterli a bagno in una ciotola con il limone. Ho messo in un tegame olio, due spicchi di aglio e prezzemolo, unito i carciofi sgocciolati e un poco di acqua, sale e poi io ho coperto il tegame con il coperchio New Wonder. Eh, sì, oramai è il mio metodo di cottura.

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Fuoco alto e poi abbassato il gas, al minimo, circa 15 min. sono cotti, profumati e morbidi.

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Fritture…al coperchio

Ebbene sì, un altro “aggeggio” è entrato nella mia cucina, si tratta del coperchio “New Wonder Cooker”, in acciaio , con dei buchi speciali che permettono la fuoriuscita del vapore e insomma si cuoce che è una meraviglia, ma soprattutto lo si usa su tutte le pentole, tegami, padelle che si hanno in casa.

Eccolo, si vede il vapore che esce mentre sto cuocendo due fritture:

wonder coperchio

Ho voluto provare per prima cosa a cuocere una frittura di pesce, non molto facile perchè schizza tutto, il profumo di pesce si spande e bisogna stare attenti che non passi di cottura. Poi mi sono detta, vediamo se la mia dimostratrice ha ragione? Ebbene sì. ha ragione, eccome.

Qui……pesce infarinato messo nella pentola, coperto di olio freddo, messo sul gas alto e quindi coperchio. Dopo un po’ esce il vapore, poi l’ho aperto e girato e dopo nemmeno 10 min, la frittura pronta e croccante. Guarda un po’….

??????????accompagnata da limone siciliano e un pane speciale…siciliano.

Poi nello stesso olio ho provato a cuocere della verdura pastellata, sempre fuoco alto e coperchio…”ma figurati come fa a diventare croccante se lo copri…” (indovina un po’ di chi sono queste parole???) Bene dopo 10 min ecco qui il risultato:

??????????che ve ne pare? Era perfetta e soprattutto molto buona, sapeva di verdura e non di pesce. Quindi lode alla mia dimostratrice e domani altre prove.

Olive alla finocchiona di Sicilia

Lo sapete che amo la Sicilia e il suo sole, i suoi paesaggi e la sua storia, la sua gente e i suoi cibi. Non parliamo dei dolci poi, ma oggi ho preparato delle olive speciali, da poter gustare più avanti e risentire tutto il suo sole.

Speciali perchè le olive, fresche e raccolte a mano, l’olio, l’arancia e il limone ed anche i semi di “finocchiona” sono rigorosamente siciliani, provengono da questa nostra bellissima isola, arrivati nelle nebbie del nord per portare un po’ di calore.

olive sic2 (2)

Ho lavato le olive e le ho lasciate per una notte sotto sale, poi le ho risciacquate bene e le ho asciugate ancora meglio. Poi ho inserito nei vasi dell’olio e dei semi di finocchiona, poi ho messo le olive e delle bucce sottili di arancia e limone, per finire con olive, olio e semi.

Tra qualche giorno saranno pronte per sprigionare tutto il profumo di Sicilia.

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Quanti modi di fare e rifare il “Panpapato”

Ultimo mese dell’anno, ultima ricetta dell’anno, pronti per ripartire con altre novità l’anno prossimo con la Cuochina e le amiche di “quanti modi di fare e rifare”.

Oggi festeggiamo insieme il Natale, anche se in anticipo, ma sapete i fusi orari….nella cucina addobbata a festa di “Un castello in giardino” con la ricetta del panpapato di Ferrara. Per la sua storia vi rimando qui, dove viene spiegata molto bene, per capire l’origine di questo dolce, prettamente natalizio.

Io l’ho rifatta nel modo tradizionale, quello classico della cucina ferrarese.

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INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina OO
  • 300 gr di zucchero
  • 200 gr di mandorle
  • le scorze di un’arancia, di un mandarino e di un limone
  • 60 gr di frutta candita mista
  • 100 gr di cacao amaro
  • 2 chiodi di garofano pestati e un poco di noce moscata
  • mezzo litro di acqua

per la glassatura – 250 gr di cioccolato fondente

In una piccola casseruola far sbollentare per pochi minuti le scorze degli agrumi tagliate sottili, scolarle e tritarle finemente. Far tostare le mandorle al forno per 5/6 minuti. Poi per impastare ho usato il mio Ken, mettendo la farina, lo zucchero, le mandorle tostate, il trito di agrumi, la dadolata di frutti canditi, il cacao e un po’ di noce moscata e i chiodi di garofano. Ho impastato usando l’acqua nella quale ho sbollentato gli agrumi, perchè hanno lasciato il loro profumo, lavorando fino ad ottenere un impasto uniforme e discretamente sodo.

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Ho disposto i panpapati a cupoletta sulla placca del forno con il mio tappetino, a 160° per circa 45 minuti.

Intanto ho sciolto il cioccolato e, quando i panpapati si sono raffreddati, ho spennellato la superficie con un pennello. Ed ora sono pronti da gustare, ma… non arrivano a Natale.

Con questa ricetta partecipo al quanti modi di fare e rifare del mese di dicembre 2013.

                                           BUON NATALE A TUTTI

Sparus Aurata…ma sì Orata ai pomodorini secchi.

26 aprile 2013 049

L’orata (Sparus aurata) è un pesce osseo di mare e di acque salmastre, appartenente alla famiglia Sparidae.
Il nome deriva dalla caratteristica striscia di color oro che il pesce mostra fra gli occhi. (da Wikipedia)

A queste bellissime orate, fresche acquistate al mare, ho voluto aggiungere dei pomodorini secchi, che piacciono perchè sono molto versatili. Inoltre a differenza di quelli freschi, non sono acquosi e sprigionano meglio il loro profumo e sapore.

INGREDIENTI:

  • due orate ( freschissime)
  • alcuni pomodorini secchi
  • fette di limone
  • timo, pepe, sale
  • olio

Dopo aver pulito bene le orate, le ho messe in una casseruola con i pomodorini, alcune fette di  limone, le spezie e un poco di sale.       Le ho coperte e fatte cuocere in forno per circa 30 min.

Le ho servite accompagnate da pomodori al gratin, per sottolineare il sapore dei pomodori.

26 aprile 2013 050