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Ravioli con bietola rossa

Mi hanno regalato della freschissima bietola dal gambo rosso e, insieme a della ricotta di bufala altrettanto fresca, ho pensato di farne dei tortelloni.

Sapete che la verdura (e frutta) rossa o viola ha moltissime proprietà ed io l’ho potuto scoprire di più quando ho fatto il mio 3° contest – La Cucina in viola – che orgogliosamente ha riscosso molto successo, con ben 63 ricette. Qui ci sono tante ricette che potete vedere e rifare, tutte molto interessanti.

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Busiate con brocco-letti

Buonissimo primo piatto con le busiate e i brocco-letti (detto così perchè veramente sarebbero dei grossi broccoli)

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“Le busiate, sorta di maccheroni fatti in casa, attorcigliati  sugli  steli sottili, resistenti e lisci della spiga di una pianta erbacea, la disa o saracchio.” Ora si usano dei ferretti o degli stecchini lunghi, questi miei invece provengono dai Molini del Ponte Drago di Castelvetrano. Ma si possono fare benissimo in casa usando della ottima farina integrale.
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Quanti modi di fare e rifare …la “torta pasqualina”

Siamo in Liguria, una regione che non sempre viene valorizzata come si dovrebbe, è importante, Genova è stata una delle Repubbliche marinare e vanta un passato glorioso.

E oggi andiamo a casa di Carla, un’arbanella di basilico, che ci ospita per il consueto incontro mensile tra Cuochini e Cuochine per preparare la Torta Pasqualina, un classico della cucina ligure.

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Qui c’è la sua ricetta originale e questi sono i miei ingredienti:

per la pasta “matta” come la chiama Carla:

  • 600 gr di farina OO
  • 6 cucchiai di olio
  • 300 cc. di acqua
  • 12 gr di sale

per il ripieno:

  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • 500 gr di erbette
  • 4 uova
  • 250 gr di ricotta
  • parmigiano reggiano grattugiato
  • spezie varie, sale, pepe, noce moscata

Ho impastato la pasta e lasciata lievitare, intanto ho messo in padella dell’olio, l’aglio e la cipolla, quando sono risultati morbidi ho aggiunto la verdura e l’ho fatta saltare. Poi ho aggiunto le uova sbattute con le spezie, il sale e pepe e noce moscata. Le ho versate nella padella e ho spento subito, rimescolando.

Ho preparato la pasta tirandola per fare delle sfoglie sottili (in totale ne ho fatte otto), poi ne ho messa una in una teglia oliata e dopo aver unto la sfoglia ho aggiunto la seconda, dopo ho aggiunto il ripieno e sopra la ricotta. Ho messo via via le altre sfoglie ungendole prima di passare alla successiva.

Ho fatto un cordoncino intorno e poi, come dice Carla, ho soffiato in un buchino della torta per farla gonfiare, ma ahimè si gonfiava da una parte e si sgonfiava dall’altra, ho risigillato bene, ma nulla, quindi, a corto di fiato, ho rinunciato. Mi sono detta, non avrà la caratteristica di questa torta, d’altra parte è stata fatta a Bologna, non a Genova….

Comunque l’abbiamo mangiata tiepida ed era molto buona, da rifare per Pasqua.

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Con questa ricetta partecipo all’iniziativa dei “quanti modi di fare e rifare”,  e ricordiamoci che

il 6 maggio 2014  prepareremo la  Mini quiche lorraine  di Dany
blog: Profumo di zenzero

Lasagne bolognesi

Eccole qui, queste sono le autentiche, regolamentari lasagne alla bolognese.

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INGREDIENTI:  tutto fatto “in casa”

per la pasta – la sfoglia –

  • 350 gr di farina OO e 150 gr di farina O
  • 4 uova
  • un goccio di acqua – impastata con il Ken

preparare la pasta e tagliarla della misura della teglia. Far bollire dell’acqua con dell’olio e tuffarvi due o tre sfoglie per volta, levarle subito, raffreddarle sotto al getto di acqua fredda e farle asciugare su dei teli sul tavolo.

per il ragù: ricetta qui

per la besciamella:

  • 1 l. di latte fresco
  • 100 gr di farina
  • 50 gr di burro
  • 1 cucchiaino di sale
  • noce moscata

parmigiano reggiano di 36 mesi.

Preparare il tutto, lasciarlo raffreddare e poi assemblare nelle teglie, così:

sfoglia ragù; sfoglia besciamella e parmigiano; sfoglia ragù; sfoglia besciamella e parmigiano, per finire con la settima sfoglia di pasta (devono essere rigorosamente sette) sulla quale ho messo, insieme, prima del ragù, poi della besciamella e del parmigiano.

Ora vanno a nanna nel congelatore, dopo due giorni di lavoro, per vederle poi finire in un attimo, ma con la soddisfazione, prima, di creare da soli ingredienti qualcosa di buono, poi di vederle apprezzare dai miei ospiti (almeno spero…).

Le prossime in lavorazione per Natale (se non me le chiedono prima…).

Quanti modi di fare e rifare i Canederli.

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Questo mese siamo nella cucina di Antonella di “Sapori in concerto”, una cucina musicale dove ogni piatto viene preparato, magari in maniera anche semplice, ma con una nota di ricordo che lo rende unico.

E qui siamo ancora con la Cuochina per rivisitare un piatto per l’appuntamento del “quanti modi di fare e rifare”. Troverete la ricetta originale di Antonella nel suo blog “Sapori in concerto”,

Questa è la mia versione, dove agli spinaci ho sostituito le ortiche, o, meglio L’ URTICA DIOICA.

L’Urtica dioica è una pianta dioica, cioè  ci sono piante con  solo fiori femminili e piante con solo fiori maschili. I fiori femminili sono raccolti in spighe lunghe e pendenti e sono verdi, mentre i fiori maschili sono riuniti in spighe erette.  Foglie e fusti sono ricoperti da peli contenenti una sostanza urticante, quando si sfiora la pianta, l’apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante.

E’ ricca di vitamina C, azoto e ferro e può essere usata come alimento nei minestroni, nei risotti, nelle fritte e, nel mio caso, nei canederli.

Nell’antichità l’ortica veniva battuta e sfibrata per ottenere un tessuto simile  alla canapa (ottimo sfruttamento di tutto ciò che la natura ci offre) e inolte, data la presenza di grandi quantità di clorofilla può servire a colorare di verde i tessuti delicati. E in cosmetica l’ortica viene usata per arrestare la caduta dei capelli. Gli antichi Greci la usavano come pianta medicinale con proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche, antianemiche, mentre nel Medioevo veniva usata fresca per curare con il veleno dei suoi peli urticanti, gotta e reumatismi. (Notizie da Wikipedia)

Per cui quando incontreremo un’ortica e, inavvertitamente, la sfioriamo, non pensiamo più…acc..ma a cosa serve ‘sta pianta qui.

A me è servita per preparare questi canederli e vi assicuro che il gusto è veramente nuovo.

Ingredienti:

  • 500 gr di ortiche appena raccolte in un campo fuori dalla strada
  • 3 cucchiai di farina
  • 2 uova piccole
  • 100 gr pane raffermo
  • 150 gr formaggio (confesso di aver utilizzato tre pezzetti di pecorino, emmenthal e formaggetta che erano in frigo)
  • 50 gr parmigiano reggiano
  • sale qb
  • burro qb
  • foglie di salvia.

Ho cotto le ortiche in microonde per 5 minuti, le ho fatte scolare. Ho tagliato a pezzetti il pane e i formaggi, poi ho aggiunto, poco alla volta, la farina, le uova, le ortiche.

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Ho preparato (con le mani inumidite) delle palline non molto grandi che ho fatto cuocere in acqua calda, ma che non era in ebollizione.

Intanto ho messo in un pentolino un po’ di burro che ho fatto imbiondire e, quando i canederli sono venuti a galla li ho tolti dalla pentola con una schiumarola, facendo attenzione a non romperli.

Li ho messi nel piatto, aggiunto il burro e una bella spolverata di parmigiano, quindi pronti da mangiare. Il gusto dell’ortica è particolare, ma non è forte.

Asparagi….in risotto

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L’ASPARAGO:   asparagus officinalis

Il termine asparago o asparagio (dal greco aspharagos, che è dal persiano asparag, ossia germoglio) può designare sia l’intera pianta che i germogli.

Nel caso di coltura forzata il turione si presenta di colore bianco mentre in pieno campo a causa della fotosintesi clorofilliana assume una colorazione verde. Diversamente da molte verdure, dove i germogli più piccoli e fini sono anche più teneri, gli steli più grossi dell’asparago hanno una maggiore polpa rispetto allo spessore della pelle, risultando quindi più teneri.

L’asparago fu coltivato e utilizzato nel Mediterraneo e dagli Egizi 2000 anni fa, così come in Spagna. Mentre i Greci non sembra che coltivassero gli asparagi, i Romani già nel 200 a.c. avevano dei manuali in cui minuziosamente  ne esponevano la coltivazione.  Agli imperatori romani gli asparagi piacevano così tanto, che sembra  abbiano fatto costruire delle navi apposite per andarli a raccogliere e che si chiamavano proprio come l’asparago (“asparagus”). Dal XV sec. è iniziata la coltivazione in Francia poi, nel XVI sec.anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto inNord America.

Della stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, l’asparago condivide con essi anche alcune proprietà positive (grazie all’effetto diuretico è un coadiuvante contro gotta, calcoli renali,reumatismi e idropisia). In particolare esso ha un ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema.

L’asparago per essere consumato viene prima lessato con acqua salata per breve tempo oppure cotto a vapore. Inoltre si può preparare per risotti, zuppe, ecc. Per preservarne il colore vivo gli asparagi verdi (cosi come per quasi tutte le verdure verdi) si possono raffreddare in acqua molto fredda immediatamente dopo la cottura.   (da Wikipedia)

Questo è il mio risotto, preparato con il Bimby TM31, ma, come sempre, si può fare anche in padella.

INGREDIENTI:

  • 250 gr di riso
  • 200 gr di asparagi
  • 1 pezzetto di cipolla
  • 20 gr di olio
  • mezzo misurino di vino bianco
  • 500 gr di acqua calda
  • burro – parmigiano – sale

Tagliare le punte degli asparagi e metterle da parte. Nel boccale olio, cipolla e i gambi degli asparagi, 2 min. 100° vel 3.

Aggiungere le punte degli asparagi, il riso e il vino, senza misurino 3 min. 100° vel 1, pulsante modalità antiorario.

Aggiungere l’acqua calda, aggiustare di sale e cuocere, senza misurino, 14/15 min. 100° vel 1, sempre antiorario, ultimata la cottura versarlo in una zuppiera, mantecare con il burro e il parmigiano, servire con lo stesso vino bianco usato per la cottura.

Buon appetito e speriamo che arrivi la primavera.

Fusilli e zucchine fritte

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Fusilli e zucchine fritte è il risultato di quei momenti di follia che capitano in cucina. Stavo preparando la pasta con il ragù e le zucchine fritte per contorno, quando scolando la pasta ho detto, dai proviamo a fare tutt’uno, così faccio prima.

E’ venuto fuori un piatto veramente gustoso e l’avanzo che pensavo di mettere poi in congelatore è sparito tra un – buono, buono-

INGREDIENTI:

  • ragù alla bolognese – la ricetta è qui
  • fusilli
  • zucchine
  • olio di semi
  • parmigiano reggiano
  • salamoia bolognese

Dopo aver preparato il ragù alla bolognese, ho messo a bollire l’acqua per cuocere i fusilli. Nel frattempo ho fritto le zucchine nell’olio di semi, scolate sulla carta da cucina e le ho aggiunte nel ragù, insaporendo il tutto con la salamoia bolognese.

Con questo ho condito la pasta e ho aggiunto una bella spolverata di parmigiano reggiano.

Le zucchine fritte danno un sapore particolare, veramente piacevole.