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Contorno di lattuga romana

LA LATTUGA

Ne esistono numerose varietà:

  • Liscia, è la più caratteristica
  • Romana, ha le foglie più allungate e un sapore più deciso
  • Gentile, ha le foglie ondulate, verde intenso o rossicce
  • Iceberg, foglie molto compatte, croccante, colore chiaro, sapore delicato
  • Incappucciata, forma rotonda di colore chiaro.

Per la presenza di una proteina allergizzante, la lattuga, seppur raramente, può essere causa di allergia alimentare, io non ne sono allergica, ma non la digerisco. Comunque le lattughe contengono in piccola quantità sostanze a moderata azione sedativa.

Mi hanno regalato della lattuga romana005

e ho cercato come utilizzarla al meglio. Ho trovato una ricetta per prepararne un contorno, l’originale è qui “voglia di cucina”:

INGREDIENTI: (in rosso le mie modifiche)

  • 500 gr di lattuga romana
  • 2 filetti di alici sott’olio
  • 2 spicchi di aglio
  • cipolla
  • 4 olive nere (verdi)  denocciolate (6)
  • 4 pomodori ciliegini (6 pomodori siciliani ovali)
  • 2 cucchiai di olio
  • 30 ml di vino bianco (il mio dolce)
  • origano (omesso)
  • sale e pepe (ho usato la mia salamoia bolognese)

Ho lavato bene la lattuga (doppiamente perchè la mia proveniva da un orto) ed ho utilizzato tutto, esterno e interno.

In una larga padella ho messo la cipolla a pezzetti, l’aglio intero e le foglie tagliate a mano in tanti pezzi, poi i pomodorini non spellati, perchè io penso che anche la buccia contenga molte sostanze nutritive, i filetti di alici, poca acqua perchè le foglie erano bagnate, un cucchiaio di olio e la salamoia.

Ho lasciato cuocere a fiamma viva per circa 5 minuti, poi quando l’acqua è evaporata ho aggiunto le olive, il vino bianco e ho lasciato cuocere a fiamma bassa, coperto per altri 10 minuti.

L’ho servito tiepido ed è stata una bella e buona sorpresa per me.

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Si possono utilizzare, al posto della lattuga, anche gli spinaci, le foglie esterne del cavolo, le bietole ecc.

Asparagi….in risotto

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L’ASPARAGO:   asparagus officinalis

Il termine asparago o asparagio (dal greco aspharagos, che è dal persiano asparag, ossia germoglio) può designare sia l’intera pianta che i germogli.

Nel caso di coltura forzata il turione si presenta di colore bianco mentre in pieno campo a causa della fotosintesi clorofilliana assume una colorazione verde. Diversamente da molte verdure, dove i germogli più piccoli e fini sono anche più teneri, gli steli più grossi dell’asparago hanno una maggiore polpa rispetto allo spessore della pelle, risultando quindi più teneri.

L’asparago fu coltivato e utilizzato nel Mediterraneo e dagli Egizi 2000 anni fa, così come in Spagna. Mentre i Greci non sembra che coltivassero gli asparagi, i Romani già nel 200 a.c. avevano dei manuali in cui minuziosamente  ne esponevano la coltivazione.  Agli imperatori romani gli asparagi piacevano così tanto, che sembra  abbiano fatto costruire delle navi apposite per andarli a raccogliere e che si chiamavano proprio come l’asparago (“asparagus”). Dal XV sec. è iniziata la coltivazione in Francia poi, nel XVI sec.anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto inNord America.

Della stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, l’asparago condivide con essi anche alcune proprietà positive (grazie all’effetto diuretico è un coadiuvante contro gotta, calcoli renali,reumatismi e idropisia). In particolare esso ha un ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema.

L’asparago per essere consumato viene prima lessato con acqua salata per breve tempo oppure cotto a vapore. Inoltre si può preparare per risotti, zuppe, ecc. Per preservarne il colore vivo gli asparagi verdi (cosi come per quasi tutte le verdure verdi) si possono raffreddare in acqua molto fredda immediatamente dopo la cottura.   (da Wikipedia)

Questo è il mio risotto, preparato con il Bimby TM31, ma, come sempre, si può fare anche in padella.

INGREDIENTI:

  • 250 gr di riso
  • 200 gr di asparagi
  • 1 pezzetto di cipolla
  • 20 gr di olio
  • mezzo misurino di vino bianco
  • 500 gr di acqua calda
  • burro – parmigiano – sale

Tagliare le punte degli asparagi e metterle da parte. Nel boccale olio, cipolla e i gambi degli asparagi, 2 min. 100° vel 3.

Aggiungere le punte degli asparagi, il riso e il vino, senza misurino 3 min. 100° vel 1, pulsante modalità antiorario.

Aggiungere l’acqua calda, aggiustare di sale e cuocere, senza misurino, 14/15 min. 100° vel 1, sempre antiorario, ultimata la cottura versarlo in una zuppiera, mantecare con il burro e il parmigiano, servire con lo stesso vino bianco usato per la cottura.

Buon appetito e speriamo che arrivi la primavera.

TARALLI (quasi pugliesi….)

Sì, perchè i veri taralli pugliesi ce li ha regalati un nostro amico che, assieme alle olive verdi grandi dolcissime, non hanno paragoni.

Mi ha portato anche una vecchia ricetta di suo padre ed io ho voluto provare a fare. Non sono perfetti, ma sono venuti croccanti e friabili allo stesso tempo e, con le olive e del salame, credetemi è stata una bella merenda.

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Ah, la Puglia, è una regione bellissima che ho visitato 100 anni fa senza cognizione di causa, poi l’ho studiata bene, mi sono fatta tutti gli itinerari e non vedo l’ora di mettere in pratica ciò che ho imparato e soprattutto di scoprire nella realtà come sia.

Passiamo alla ricetta:     INGREDIENTI    (in rosso le mie modifiche)

  • 1 kg farina bianca – 500 gr
  • gr. 200 olio di oliva – 100 gr
  • gr. 50 semi di finocchio – omessi, non li avevo…
  • mezza bustina di lievito per salati
  • vino bianco (?) – 100 gr.
  • un cucchiaio di sale fine e pepe.

Sul tagliere mettere la farina, il lievito, i semi di finocchio, il sale e il pepe. Mescolare bene e unire poi il vino bianco e l’olio. Eventualmente per renderla più morbida aggiungere un poco di acqua tiepida. Ritagliare dalla palla di pasta dei pezzetti da arrotolare in bastoncini, tagliarli e arrotolarli come delle ciambelline.

Coprirli e lasciarli circa dieci minuti a lievitare. Accendere il forno a 200° e nel frattempo tuffare i taralli in una pentola di acqua bollente, appena vengono in superficie, tipo gnocchi, scolarli e metterli ad asciugare su un telo.

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Disporli poi sulla placca del forno e cuocerli per circa venti minuti.

Da fare quando si ha un poco di tempo e visto che oggi qui nevica “che Dio la manda” e non siamo usciti, allora…..in cucina a fare esperimenti.

CONIGLIO ARROSTITO CON CIPOLLE

coniglio arrostito

Sì, arrostito proprio, ma tanto buono, perchè dentro è rimasto bianco e vi spiego come.

INGREDIENTI

  • un coniglio tagliato a pezzetti
  • cipolla bianca
  • olio
  • spezie  (aglio, timo, origano, paprika, pepe di Cayenna, alloro spezzettato)
  • succo di mezzo limone
  • mezzo bicchiere di vino bianco

da contorno – bocconcini di polenta grigliati.

Mettere in una padella i pezzi di coniglio e la cipolla con olio, tutto a freddo.

Far cuocere per circa 10 minuti fino a che sia rosolato bene, aggiungere il vino, far sfumare, mettere poi le spezie e il succo di limone.

Incoperchiare e lasciar cuocere per altri 20 min.

Alla fine, tolto il coperchio, lasciare scottare a fuoco alto, in modo da formare una crosticina che, quando si taglia il coniglio, si stacca, lasciando la carne bianca e profumata.

Ho grigliato della polenta a bocconcini e sta benissimo con la cipolla.