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Trofie

Le trofie o trofiette sono un tipo di pasta  tipica della cucina ligure, di forma allungata e sottile, ritenute originarie di Sori, in provincia di Genova.  In lingua ligure il termine trofie indica gli “gnocchi” e trofietta indica uno “gnocchetto”, una pasta di farina e patate, di forma e consistenza al palato sostanzialmente diverse.

La forma della pasta è data dal carattere arricciato a forma di truciolo da falegname, chiamato risso da banché.. Le Trofie hanno una forma inconfondibile, quella che viene chiamata localmente “intursoeia” è il caratteristico attorcigliamento della parte centrale che termina con due appendici affusolate, la forma può essere paragonata a quella della spirale del cavatappi.

Il nome potrebbe derivare dal genovese strufuggiâ, ovvero strofinare, dal movimento necessario per arricciarle con la mano che striscia la pasta sul pianale. Esiste un tipo di trofie impastato con farina di castagne che prende il nome di trofie “bastarde”, il cui gusto è più dolce delle trofie normali o bianche. Si possono anche mischiare trofie bianche a trofie di castagne per dare un gusto delicato al piatto. Le trofie bastarde, oltre che con il pesto, si possono condire con la salsa di noci . (da Wikip.)

Anch’io ho voluto provare a preparare le trofie, anche se non sono genovese ( e loro mi perdonino se non sono proprio come le loro!!!!!!)

ingredienti:

  • 400 gr farina semola integrale
  • sale
  • acqua quanto basta per l’impasto.

Mescolare il sale alla farina ed aggiungere poco per volta l’acqua, Per lavorare al meglio le trofie non infarinate la spianatoia, altrimenti le trofie girano senza scivolare e non vengono al meglio. Poi tagliarne dei pezzetti e lavorarli in obliquo arrotolandoli.

Dopo averle fatte cuocere per 3/4 minuti le ho condite con pomodoro fresco e basilico.

 

avevo finito il mio pesto, ma sono venute buone anche così. La prossima volta le farò più piccole e arricciate di più e poi condite con il pesto devono proprio essere buone.

 

Pesto vegano

Questa è una ricetta tratta dal blog: http://ricetteperprincipianti.blogspot.com/-

Mi è piaciuta, non tanto perchè  io sia vegana, amo troppo il latte, derivati e formaggi, ma perchè è diversa dal solito pesto ed è priva di latticini.

La componente principale del pesto è naturalmente il basilico.

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Il basilico (Ocimum basilicum, ) è originario dell’India, ed è utilizzato tipicamente nella cucina italiana e nelle cucine asiatiche per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.

Il suo nome deriva dal latino medievale basilicum, con origine dal greco basilikon  (“pianta regale, maestosa”), da basileus “re”.

L’etimologia è incerta: alcune interpretazioni ritengono sia così chiamato perché usato per produrre profumi per il re, o in riferimento all’utilizzo sacro delle antiche popolazioni Hindu; Il nome è stato probabilmente confuso con quello del basilisco, la creatura mitologica greca descritta come un serpente dal veleno letale, col potere di uccidere con lo sguardo. Il basilico ne sarebbe stato l’antidoto.

Sono state classificate circa 60 varietà e cultivar di O. basilicum, che si differenziano per l’aspetto e l’aroma. Il basilico deve essere utilizzato fresco e aggiunto alle pietanze all’ultimo momento. La cottura ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo. Quando essiccato, perde completamente il suo sapore . Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l’olio essenziale, liberandone l’aroma. In frigorifero si può conservare per qualche giorno,  Le foglie congelate conservano, invece, il sapore per diversi mesi.”

INGREDIENTI:

  • 20 foglie di basilico
  • 15 mandorle pelate
  • uno spicchio di aglio ( se piace più aromatico anche due)
  • un poco di sale grosso
  • olio di semi
  • (due cucchiai di semi di lino dalla ricetta) io ho messo due cucchiaini del trito di semi misti ( lino, canapa, papavero ecc.) che uso per condire le insalate.

Ho pulito bene le foglie di basilico e l’aglio, poi li ho messi nel barattolo del frullatore ad immersione con le mandorle spezzettate, l’aglio schiacciato, i semi e l’olio. Durante la preparazione se ne può aggiungere. Poi ho aggiunto il sale.

Frullato bene in modo da renderlo una crema.

 

E’ veramente ottimo, nulla da invidiare al pesto tradizionale e l’ho provato su una bruschetta, perfetto. Anche come condimento della pasta, da aggiungere all’insalata di patate bollite o per mischiarlo a dei pomodorini frullati.

Ora è pronto per andare in congelatore ed essere usato alla prima occasione.

Cena di pesce, il primo piatto.

Proseguendo le ricette della cena di pesce, ora siamo al primo piatto:

“Gnocchetti di ricotta con sugo di pesce” da una ricetta di Luca Montersino.

Ingredienti:

  • 700 gr di ricotta di pecora (perchè è più asciutta)
  • 300 gr di farina
  • erba cipollina

per il sugo:

  • 400 gr di gallinella di mare
  • prezzemolo
  • olio
  • salsa di pomodoro
  • aglio
  • sale/pepe

per decorare:

  • carote
  • olio
  • pinoli

Preparare gli gnocchetti impastando la ricottta con la farina e l’erba cipollina, passarli nell’attrezzino e metterli sulle retine.

impasto-gnocchi-ric

gnocchi-ric

Preparare il sugo.

Se volete potete far pulire le gallinelle dal pescivendolo, io ho provato a farlo da sola….non potevo fotografare e pulire allo stesso tempo, impegnata come ero.

Risultati immagini per gallinella di mare

Comunque tagliare la testa e metterla da parte per poter preparare un brodetto di pesce, poi pulire e sfilettare i pesci e mettere sempre da parte la lisca.

Per fare il brodetto , se non si hanno abbastanza scarti si possono mettere, in questo caso, le teste e le lische, in congelatore. Ora non mi serve, ma si può preparare il brodetto e fare i cubetti in congelatore, in modo che quando dobbiamo fare un risotto di mare abbiamo il brodo profumato pronto.

Torniamo al pesce, dopo averlo sfilettato tagliarlo a coltello in pezzetti piccoli. Intanto in una padella larga mettere dell’olio, l’aglio in camicia e far rosolare, aggiungere la salsa di pomodoro e dopo averla fatta cuocere per almeno 20 min. aggiungere i pezzetti di pesce, il prezzemolo e un po’ di erba cipollina, il sale e il pepe alla fine.

Far cuocere in acqua salata, ma a bollore lento gli gnocchetti, scolarli con la schiumarola e metterli nella padella con il sugo di pesce. Mescolare delicatamente.

Tagliare le carote a julienne infarinarle e farle friggere in olio, scolarle su carta assorbente.

Componiamo il piatto:

– gnocchi, sugo di pesce, sopra appoggiamo le carote fritte e mettiamo dei pinoli, un poco di olio e il piatto è pronto per essere gustato, oltre che ammirato….

gnocchi-ricotta

 

 

Tortellini infagiolati

Immagine correlata          Risultati immagini per grano

 

…PASTA E FAGIOLI ….l’incontro del Grano e del Fagiolo …tutto nacque 2000 anni fa, il fagiolo e il grano duro.

I fagioli come molti altri legumi rappresentano uno degli alimenti più consumati al mondo.  Se nell’antico Egitto i “Dolichos” (fagioli dall’occhio) identificavano il cibo rituale dei sacerdoti, presso i Romani venivano consumati dal popolo e Virgilio li chiamava  “vilem phaseulum” perché troppo comuni e perciò indegni per le famiglie illustri.

Fu durante il Medioevo che questi prodotti della terra, dalle eccellenti proprietà nutritive simili alla carne, divennero simbolo cristiano di continenza e umiltà.

A seguito della scoperta dell’America, con l’arrivo dei “Phaseolus vulgaris” (borlotti, cannellini ecc.) si affermò una distinzione d’uso tra le tipologie americane e quelle locali. Se i fagioli dall’occhio erano il companatico della gente rozza, i “fagioli d’America” venivano considerati una merce preziosa per i potenti, adatti anche ai banchetti papali.  Alcuni testi li elencano nei regali di nozze offerti da Alessandro de’ Medici alla sorella Caterina. Ad ulteriore testimonianza di quanto fossero preziosi e ricercati i fagioli, ricordiamo la loro presenza nei ricettari del Messisbugo, cuoco italiano che nel 1500 lavorò alla corte di Alfonso I d’Este e poi di Ercole II d’Este.

Risultati immagini per messisbugo

Stasera pasta e fagioli, quindi, ecco gli ingredienti (senza le dosi perchè sono andata ad occhio)….

  • fagioli già ammollati
  • passata di pomodoro (la mia)
  • croste di formaggio
  • rosmarino, erba cipollina, origano
  • scalogno
  • olio
  • parmigiano

Dopo aver fatto soffriggere lo scalogno nell’olio, ho aggiunto parte dei fagioli passati, il rosmarino e le altre erbette, la passata di pomodoro, del gomasio, poi ho aggiunto dell’acqua e fatto cuocere per circa 20 min.

Cinque minuti prima della fine cottura ho aggiunto i rimanenti fagioli interi e poi avrei dovuto aggiungere la pasta. Ma non avevo i maltagliati o “lavagrugni” come dicono in Emilia e allora mi è venuto in mente che avevo ancora dei tortellini in congelatore. Pronti, sono buonissimi con il brodo di fagioli, questo non lo è, però sono allora dei tortellini infagiolati.

Con un goccio di olio e una bella grattugiata di parmigiano è venuto un piatto molto gradevole, gustoso e ricco.

tortellini-infagiolati

Penne Nord / Sud

Volevo chiamare questo piatto di pasta, “penne profumo d’estate”, perchè i sapori ci sono e la voglia di caldo è tanta.

Ma siccome è risultato un connubio di vari ingredienti italiani, allora ho cambiato nome, e così è nata “penne Nord / Sud”.

Subito gli ingredienti, per capirci meglio:

  • pasta formato penne
  • pomodori della pianura emiliana
  • capperi di Pantelleria
  • acciughe del Mar Adriatico
  • aglio di Voghiera (Fe)
  • origano calabrese (originale, fatto in casa)
  • finocchietto siciliano
  • parmigiano reggiano
  • olio siciliano

e pane “cafone” e vino (fatti in casa) regalatoci direttamente da Salerno.

Più Nord/Sud di così……

Per prima cosa ho messo in una ciotola il pomodoro con l’aglio a pezzetti, acciughe, capperi, finocchietto e origano, lasciato macerare per poco più del tempo di cottura della pasta.

pasta-nord-sud-1

poi ho fatto rosolare la mollica del pane cafone insieme all’olio e messo da parte.

pasta-nord-sud-2

Ho quindi messo in padella il sugo e vi ho fatto saltare la pasta cotta, sulla quale ho messo le briciole di pane saltato. Ed ecco il piatto finito, al quale ho aggiunto del parmigiano e un filo d’olio. Naturalmente poi si è fatta la scarpetta con il pane.

pasta-nord-sud-3

Direi, anche a sentire Mauro che ha fatto il bis, che l’integrazione dei sapori è veramente perfetta, anzi ci starebbe bene anche un po’ di peperoncino e qui c’è tutta l’Italia unita.

 

 

 

Brassica oleracea…..varietà Capitata

…cioè Cavolo Cappuccio. Mi piacciono i nomi botanici, sono importanti, questo poi che tutti parlano del cavolo come un vegetale sì che fa anche bene, ma puzzolente, viene usato in frasi poco carine ecc.

Cavolo Cappuccio 1 kg +/- 10 %

c’è anche un tipo di cavolo cappuccio viola

ricette cavolo viola (foto Greenme)

che consiglio di mangiare perchè è un vegetale colorato e. come si sa, la frutta e verdura colorata hanno delle caratteristiche particolari.

La vasta gamma di benefici per la salute trovati con frutta e verdura blu e viola vanno dal miglioramento del sistema immunitario, la digestione, e abbassano l’infiammazione nel corpo .

Il broccolo viola mantiene tutte le proprietà del suo cugino verde, ovvero la ricchezza di vitamina C, ferro e carotenoidi, ma vi aggiunge i benefici del sulforafano: grazie a questa sostanza diminuiscono i rischi di tumori legati allo stomaco, di malattie cardiache, di osteoporosi e di diabete.

Se volete delle ricette “in viola” vi invito a leggere il mio terzo contest://lastufaeconomica.wordpress.com/2014/02/16/la-cucina-in-viola-terzo-contest/.

Tornando alla mia brassica, in questo periodo preparo molte ricette con i vari tipi di cavolo, per esempio oggi ho cucinato il cavolo cappuccio per condire la pasta.

  • un cavolo cappuccio
  • acciughe sott’olio
  • cipolle
  • salsa di pomodoro (la mia)
  • olio
  • pasta tipo gnocchetti rigati

Mentre la pasta cuoceva, ho messo in una pentola le cipolle  con l’olio, dopo che si sono ammorbidite ho messo le acciughe fino a che si sono disfatte, poi ho aggiunto il cavolo, prima scottato al vapore, tagliato a listerelle e quindi la salsa di pomodoro.

Ho scolato la pasta e l’ho aggiunta nella pentola wok dove sobbolliva il sugo e l’ho lasciata insaporire mescolandola bene.

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alla fine ho aggiunto del parmigiano grattugiato (che non manca mai!!).

Buon appetito !!

 

Frittata nei pomodori

Mi hanno dato in regalo dei bei pomodori maturi, appena colti e ho voluto provare a farli ripieni, ma non delle solite cose, ma con la frittata.

E’ stata una buona idea, perchè sono piaciuti molto e non erano pesanti.

Ingredienti:

  • quattro pomodori tondi
  • quattro uova
  • pangrattato
  • olive nere
  • semi di sesamo
  • sale pepe
  • olio e burro

Per prima cosa ho preparato la frittata, scaldato il burro e quindi messo le uova fruallate, le ho fatte cuocere bene e le ho tolte a raffreddare.

Poi ho tagliato a metà i pomodori, svuotati (l’interno messa da parte per un sughetto) e ho messo la frittata a pezzetti all’interno. Ho messo sopra del pangrattato, dell’olio e dei semi di sesamo. Messi in padella con dell’olio e le olive, chiuso con il mio coperchio New Wonder Cooker, funzione forno, e in circa 10 minuti si sono cotti.

Come se li avessi cotti al forno, sono molto semplici e leggeri e veloci da preparare.

pomodori e frittata