Archivio mensile:ottobre 2015

Food & Pastry a Bologna

https://www.foodandpastry.it/

food pastry

 

 

Questo è un appuntamento imperdibile per chi ama la cucina e la pasticceria, si terrà a Bologna (Fiera) nei giorni 20/21/22 novembre 2015, tre giornate ricche di novità, di presentazioni con grandi cuochi e pasticceri, con la possibilità di partecipare a dei corsi specifici.

Le aree sono suddivise in:

  • pasticceria
  • the cake show
  • cioccolato
  • food creativo
  • bartender
  • confezionamento
  • corsi e laboratori
  • food show.

Ci sono persino dei corsi su come fare la pasta fresca, tenuti da “sfogline” bolognesi, che sono poi le signore abili a fare la sfoglia.

Andate a vedere il ricchissimo programma

https://www.foodandpastry.it/programma/

non avrete altro che da scegliere dove andare.

Io ci andrò senz’altro, è un’occasione da non perdere per scoprire cose nuove, vedere i grandi chef all’opera e passare tre giorni nei profumi della pasticceria, del cioccolato, della pasta……

Bologna e il “Food & Pastry” vi aspettano.

BartenderCioccolatoConfezionamentoCorsi e LaboratoriEditoriaFood CreativoFoodyShow BimbiPasticceriaThe Cake Show

 

Muffins brutti ma buoni

Voglia di muffins, sono buoni e comodi per la prima colazione, per il the, per uno sfizietto alla sera, oggi ho preparato questi alla farina integrale.

La parola muffin viene citata per la prima volta in Inghilterra nel 1703 con la scrittura “moofin”. Le prime versioni di muffin erano meno nobili. Il fornaio di famiglia inizialmente cucinava i muffin per la servitù con i rimasugli del pane del giorno prima e dei rimasugli di lavorazione di biscotti, mescolando il tutto con delle patate schiacciate. Il tutto veniva fritto facendo divenire il composto così ottenuto in muffin leggeri e croccanti. Questo preparato venne scoperto dai padroni dell’epoca come dolce per l’ora del the.

Questa è una ricetta con il Bimby, ma, come dico sempre, si può fare anche a mano. Ho messo solo farina integrale, anche perchè io non adopero farina raffinata O/OO e lo zucchero è di canna, quindi sono diventati un po’ rustici, non troppo dolci, ma decisamente buoni.

Ingredienti:

  • 150 gr. di latte
  • 100 gr di burro
  • 60 gr di zucchero di canna
  • 2 uova
  • 300 gr di farina integrale
  • 1 bustina di lievito per dolci, in polvere

per farcire:

  • ho usato la mia marmellata di arance.
  • poi dello zucchero a velo

Versare il latte nel boccale e scaldare 2 min. 37° vel 1

Aggiungere burro, zucchero e uova e frullare per 20 sec a vel. 4.

Unire la farina, il lievito, impastare 15 sec. vel 5

Versare l’impasto ottenuto negli appositi stampini, mettere un cucchiaio di impasto, poi un cucchiaio di marmellata e poi ancora l’impasto, riempirli per 3/4, quindi usare gli stampini che preferite, regolandovi per la quantità dell’impasto da inserire. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 20 min. Quando si saranno raffreddati spolverizzare con zucchero a velo.

Il risultato sono questi muffins, rustici, brutti, ma buoni.

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Wurstel e crauti…ovvio

wurstel e crauti

La ricetta non è di questi giorni, ma siccome ho avuto il computer fermo per quattro giorni e non mi sono più fatta vedere, ora pubblico questa ricetta che si adatta perfettamente al “bel” tempo (lampi, tuoni e pioggia, oltre al freddo) che abbiamo in questo periodo. Noi abbiamo acquistato entrambi sulla strada del ritorno in Val Venosta. Noi non comperiamo i “ricordi” tipo, quadretti, oggettini che quando sei a casa non sai dove mettere, ma solo prodotti gastronomici tipici del posto. Infatti ci siamo fermati in una macelleria che ci ispirava e, dal momento che producono tutto loro, abbiamo acquistato speck, wurstel, pane di segale, formaggi.

Wursteln e crauti, a noi piacciono molto le verze, quindi li ho cucinati così:

Ingredienti:

  • due wursteln grandi
  • 300 gr di crauti già pronti ( i miei sono crauti venostani)
  • cipolla
  • aglio
  • brodo
  • ginepro, alloro, cumino.

Ho fatto rosolare un po’ d’aglio e di cipolla, poi ho aggiunto i crauti e un poco di brodo e le spezie. Ho fatto cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, quasi alla fine ho aggiunto i due wursteln a riscaldare.

Con il pane di segale e un po’ di senape ci è sembrato di essere ancora in montagna……..

pane di segale

Nulla di speciale, ma un piatto speciale.

Zucca al gratin, ma non la solita

La zucca, questo ortaggio che con i suoi colori porta ancora un po’ di sole nelle prime giornate d’autunno, che mette allegria per le sue forme, tonde, rugose, allungate. Si può cucinare in diversi modi, al forno, al vapore, nel risotto o nelle minestre, fritta nella pastella. Particolarmente famosi sono i tortelli alla mantovana, ripieni appunto dell’omonima varietà di zucca. Oltre tutto i suoi semi sono molto buoni e ricchi di sostanze, tostati al forno o semplicemente bolliti e usati, con altri semi, per condire le insalate.

E’ tra gli alimenti ipocalorici (18 kcal per 100 gr), carboidrati pochissimi e grassi pressochè assenti, ma, essendo arancione, la zucca è miniera  di caroteni e pro vitamina A, minerali – fosforo, ferro, magnesio e potassio – buona anche la quantità di vitamine C e del gruppo B.

È originaria dell’America Centrale e i semi più antichi, ritrovati in Messico, risalgono al 7000-6000 a.C. Nel nord America la zucca rappresentava un alimento “base” della dieta degli Indiani e infatti i primi coloni impararono da loro a coltivarla. Insieme alla patata e al pomodoro, è stato uno dei primi ortaggi esportati dopo la scoperta dell’America.

Nei paesi anglosassoni la zucca è utilizzata per la costruzione della Jack-o’-lantern, caratteristica lanterna  utilizzata durante la festa di Halloween per scacciare Spiriti maligni che, secondo la leggenda, vagano sperduti sulla terra e si dice che se una persona o un animale posseduto da uno di questi spiriti si avvicini alla casa in cui è presente una zucca, quest’ ultima si illumini di un azzurro intenso e lo spirito che tenta di entrarvi viene intrappolato nella fiamma della zucca.

Ora è iniziata la stagione e stasera ho iniziato con – zucca al gratin – ho tratto la ricetta dal libro “la nuova cucina integrale” di Rita Bernardi. Mi piace molto questo libro, traggo molti spunti per le ricette e piano piano le sto esaurendo…..

Ingredienti:

  • 500 gr di zucca
  • 100 gr di formaggio (io caciotta)
  • 100 gr di parmigiano reggiano grattugiato
  • 100 gr di panna
  • 2 uova
  • sale alle erbe, pepe, noce moscata.

Ho pelato la zucca e l’ho affettata sottile e l’ho fatta cuocere al vapore per pochi minuti.

Ho inserito in una teglia uno strato di zucca cotta e l’ho alternata con la caciotta. Poi ho mescolato panna e uova, insaporito con il sale alle erbe,il pepe e la noce moscata, ho versato il tutto sulla zucca ed ho completato con una generosa spolverata di parmigiano. Ho cotto in forno a 180° per circa 15 minuti fino a che ha fatto una piccola crosticina.

Molto particolare questa preparazione della zucca, veramente non la solita tortina al forno.

zucca al gratin

(veramente la zucca della foto è quella cotta al forno, ma non ne avevo più e mi serviva per la foto stessa….comunque va affettata e cotta al vapore).

 

 

 

 

Insalata patate/salvia/noci

Ci piacciono le insalate miste, tanto più se preparate con ingredienti vari che magari non ci sogniamo di mettere assieme. Come ad esempio noci e salvia.

Sì ma prima vi parlo della noce, questa volta wikipedia si è lanciata:

La parola “noce” viene intesa comunemente per indicare la parte commestibile del frutto dell’albero del noce (Juglans regia). Scientificamente, questa è il seme contenuto in una drupa, insieme al suo endocarpo legnoso. Dal punto di vista della classificazione botanica dei frutti, una noce (o nucula) è un frutto secco con un seme (raramente due) contenuto in un pericarpo legnoso o coriaceo, senza chiara distinzione tra esocarpo, mesocarpo ed endocarpo; l’ovario diventa molto duro una volta raggiunta la maturazione e il seme rimane attaccato o fuso con la parete dell’ovario (se invece il seme è libero, si parla di achenio). Tutte le noci sono indeiscenti (cioè non si aprono spontaneamente a maturità). Noci in senso “scientifico” sono le nocciole prodotte dal genere Corylus, le ghiande prodotte dal genere Quercus, le castagne prodotte dal genere Castanea e anche i frutti dei tigli. Non sono noci, invece, in questo specifico senso, quelle prodotte dal genere Juglans (benché chiamate volgarmente noci) né le noci di cocco (Cocos nucifera), che sono entrambe drupe; e tanto meno le noccioline (genere Arachis). Qui alcuni frutti e semi che sono effettivamente noci nella tradizione culinaria (o farmaceutica), ma non dal punto di vista della definizione botanica:
Noce in senso comune: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Juglans regia).
Noce pecan: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Carya illinoensis).
Noce del Brasile: è un seme contenuto in una capsula (prodotta da Bertholletia excelsa).
Noce di cocco: è una drupa fibrosa (prodotta da Cocos nucifera e altre specie di palme).
Noce moscata: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Myristica fragrans).
Noce di cola: è un seme (prodotto da alberi del genere Cola).
Noce macadamia o Noce del Queensland: è un seme (prodotto dalla Macadamia integrifolia).
Noce d’acagiù o anacardio: è un achenio (prodotto da Anacardium occidentale).
Nocciolina o Arachide: è un seme contenuto in un baccello indeiscente (che non si apre) ”

Va bene, ma io volevo solo sapere cosa è una noce, una di quelle che consigliano di mangiarne tre al mattino perchè “fanno bene”, qui mi sono fatta una cultura tale che ora guarderò tutte le noci, le drupe, i semi con maggior rispetto.

Tra l’altro le persone che consumano noci abitualmente corrono meno rischi di subire cardiopatie coronariche e le noci possono diminuire le concentrazioni del colesterolo LDL.

Oltre ai benefici cardiaci, le noci generalmente hanno un bassissimo indice glicemico (GI), inoltre sono ricche di sali minerali e di vitamine B, di Omega-3, calcio, magnesio, acido folico e antiossidanti che prevengono l’artrite e rendono la pelle più bella.

Ora che so tutto sulle noci ( ma che peso….) passo alla salvia, no, mi rifiuto…ho già mal di testa per aver letto e scritto sulle noci, la salvia è troppo complicata. Mi soffermo solo a dire che è una bellissima piante della famiglia del timo e della menta. Non solo le foglie sono commestibili, ma io preparo anche dei mazzolini odorosi con altre piante  profumate e dei fiori del giardino.

In questa ricetta invece l’ho messa assieme alle patate e alle noci, risultato…facile, gustosa, diversa.

INGREDIENTI:

  • 500 gr di patate (ovviamente le dosi sono secondo necessità)
  • 10 noci
  • foglie di salvia
  • burro
  • una cipolla
  • sale pepe

Ho pulito e tagliato a pezzetti le patate e le ho fatte cuocere a vapore. Ho sminuzzato grossolanamente le noci e la salvia, poi ho fatto sciogliere il burro in una padella per soffriggere la cipolla sminuzzata, ho completato con le patate, le noci e la salvia, insaporito con sale e pepe, mescolato bene e servito.

Dirò che è un’insalata insolita (gioco di parole…) però è molto gustosa e in più fa bene.

ins patate noci