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Frittata nei pomodori

Mi hanno dato in regalo dei bei pomodori maturi, appena colti e ho voluto provare a farli ripieni, ma non delle solite cose, ma con la frittata.

E’ stata una buona idea, perchè sono piaciuti molto e non erano pesanti.

Ingredienti:

  • quattro pomodori tondi
  • quattro uova
  • pangrattato
  • olive nere
  • semi di sesamo
  • sale pepe
  • olio e burro

Per prima cosa ho preparato la frittata, scaldato il burro e quindi messo le uova fruallate, le ho fatte cuocere bene e le ho tolte a raffreddare.

Poi ho tagliato a metà i pomodori, svuotati (l’interno messa da parte per un sughetto) e ho messo la frittata a pezzetti all’interno. Ho messo sopra del pangrattato, dell’olio e dei semi di sesamo. Messi in padella con dell’olio e le olive, chiuso con il mio coperchio New Wonder Cooker, funzione forno, e in circa 10 minuti si sono cotti.

Come se li avessi cotti al forno, sono molto semplici e leggeri e veloci da preparare.

pomodori e frittata

Tipo frittata contadina

 

 

 

Sì perchè non è una vera e propria frittata, secondo le regole, ma per me comunque lo è, anche perchè cambia un po’ dalle solite frittate gialle e anonime.

“FRITTATA oppure OMELETTE:

La frittata è un piatto di origine italiana il cui principale elemento sono le uova, simile alla francese omelette.  L’omelette, con la quale venne confusa all’estero fino alla metà degli anni cinquanta, invece non viene girata durante la cottura e viene servita piegata in due, eventualmente farcita con altri ingredienti, soprattutto marmellata di arance o confettura di altra frutta.

Qualche ricetta particolare:

Frittata di scammaro

Nella cucina napoletana è molto diffusa la frittata di maccheroni preparata tipicamente con vermicelli o spaghetti, in bianco o con il pomodoro. La pasta avanzata del pranzo o della cena precedente può essere utilizzata come ingrediente per una frittata di maccheroni. Nella frittata possono essere incorporati pezzi di prosciutto o di formaggio.

Frittata rognosa

Nella cucina piemontese  è diffusa la frittata rognosa. La base alla quale vengono aggiunte le uova sbattute con sale, pepe, formaggio grattugiato ed erbe aromatiche è di salame cotto sbriciolato e soffritto in una padella sufficientemente ampia.

CUROSITA’ :

Nel 1535 fu preparata presso la certosa di Padula ( provincia di Salerno in Campania) una frittata con ben mille uova in onore di Carlo V di Spagna che sostò presso la certosa con il suo esercito di ritorno vittorioso dalla battaglia di Tunisi. L’evento viene ancora oggi celebrato ogni anno il 10 agosto.

Il 17 maggio del 1987, a Carcacia di Padrón in Spagna, il cuoco Antonio Rivera Casal preparò una frittata con 5000 uova, aggiungendovi 150 litri di olio e 499 chili di patate. (Wikipedia).”

Allora gli ingredienti della mia frittata contadina sono:

  • tre uova
  • 70 gr di pancetta affumicata
  • 2 cipollotti freschi
  • polpa di pomodoro
  • aglio
  • olio
  • sale profumato

In una padella larga mettere l’olio con aglio e il cipollotto tagliato sottile, aggiungere poi la pancetta tritata, lasciare insaporire e poi unire il pomodoro, continuare la cottura per circa 5 minuti e poi aggiungere le uova ben battute e il sale.

Quando la frittata comincia a rapprendersi scuotere leggermente la padella per  staccarla e quindi voltare la frittata capovolgendola su un piatto o coperchio. Farla dorare dall’altra parte.

Io l’ho accompagnata con una semplicissima peperonata i cui ingredienti sono:

  • peperoni gialli rossi verdi
  • aglio
  • pomodoro
  • olio
  • sale

In una pentola bassa far dorare l’aglio nell’olio, io non tolgo l’aglio perchè si scioglie e a noi piace, quindi unire i peperoni tagliati a pezzetti, farli saltare, poi aggiungere un poco di pomodoro, ho coperto e fatto cuocere per circa 20 minuti. Si possono aggiungere anche olive o capperi, ma oggi la preferivo così.

frittata contadina e peperonata

Sì lo so, le mie ricette sono semplici, fotografate sul tavolo di cucina, ma è quello che preparo per noi e, pubblicandole è come se foste invitati al nostro tavolo.

 

 

 

 

…e dopo le crescentine…

La sera prima crescentine a volontà, con un affettato misto buonissimo, formaggio, cipolline fatte in casa, zuppa inglese e fiordilatte……ma il caffè era rigorosamente d’orzo…

(foto del Ristorante bolognese)

E oggi? Verdura, ma preparata seguendo il mio libro che è diventato una vera miniera di idee, il libro è “La nuova cucina integrale” di Rita Bernardi.

Cominciamo con ” insalata variopinta di zucchine”

Ingredienti:

  • 3 zucchine
  • 1 cipolla rossa
  • insalata verde
  • 3 pomodori
  • 4 cucchiai di semi di girasole
  • sale alle erbe
  •  maggiorana fresca
  •  succo di limone
  • aceto – olio

Ho tagliato le zucchine a fette e la cipolla tagliata ad anelli e le ho rosolate in poco olio, quindi le ho fatte raffreddare in un piatto. Dopo aver lavato e centrifugato l’insalata, l’ho fatta a pezzettini e messa in una ciotola, lo stesso con i pomodori che ho unito all’insalata. Poi ho aggiunto le zucchine e le cipolle, ho tostato brevemente, senza olio, i semi di girasole in una padellina.  Ho insaporito con i restanti ingredienti ed ho cosparso i semi. Molto presentabile, ma soprattutto gustosa ed una piacevole scoperta l’abbinamento cotto, crudo.

insalata cotta cruda

Per poi proseguire con “Porri al gorgonzola”

Ingredienti:

  • 300 gr di porri (anche la parte verde)
  • 100 gr di gorgonzola
  • senape
  • olio

Ho tagliato a pezzetti i porri e li ho messi dieci minuti in microonde, poi li ho messi in una padella con un poco d’olio, sopra a dadini il gorgonzola e ho spalmato un po’ di senape. Chiuso con il coperchio fino a che il formaggio si è sciolto.

Dolci quanto basta e saporiti…pure, veramente buoni.

porri gorgonzola2

E per finire, pesche a pezzetti cotte in acqua, due pezzetti di stecca di vaniglia e miele. La foto non c’è, perchè se le era già mangiate.

Ma è un’idea per “finire” la frutta quando ne rimane poca o bisogna tagliarla in due perchè se ne sta andando.

Direi che le crescentine sono un ricordo, bello, ma un po’ pesante e spero di aver equilibrato il tutto oggi a pranzo.

Alla sagra dell’aglio

Serata alla sagra dell’Aglio di Voghiera, tra divertimenti, mangiate, degustazioni varie e giro dei banchetti con tutto e di più.

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Voghiera (Fe), da non confondere con Voghera (Pv), è un paese in provincia di Ferrara, conosciuto soprattutto per la produzione di aglio. Fin dall’epoca degli Estensi, infatti, signori di Ferrara dal 1288 al 1598, l’area dell’antica Voghenza, oggi Voghiera, è destinata alla coltivazione di piante da orto, erbe aromatiche e soprattutto aglio. Dopo la fine della dominazione estense, i proprietari della zona che avevano apprezzato il valore e la qualità di queste fertili terre, un tempo situate lungo il corso del fiume Po, hanno portato avanti la coltivazione dell’aglio che si è mantenuta fino ai nostri giorni. Grazie al suolo leggero, con sabbie di origini fluviali, argilloso e limoso, che favorisce l’equilibrio tra qualità e aromaticità, le caratteristiche organolettiche dell’Aglio di Voghiera Dop sono insuperabili e lo distinguono, fin dal primo assaggio, da ogni altro tipo di aglio.

In questo territorio deltizio, situato tra Ferrara e le Valli di Comacchio,  Voghiera e Voghenza si fronteggiavano sulle sponde del  Po-Eridano in corrispondenza della grande isola fluviale che ancor oggi è perfettamente  identificabile nel parco della storica villa Massari-Mazzoni (XVIII sec.). La favorevole posizione sulla via d’acqua ha facilitato le comunicazioni ed  il commercio dei prodotti di questa terra, quindi Niccolò III, Marchese d’Este, scelse questo territorio  per costruire la residenza estiva della Corte nel 1436, Chiamata “La Delizia di Belriguardo”

La Delizia di Belriguardo è una d elle 19 prestigiose residenze (chiamate delizie) degli Este

Purtroppo dopo gli Estensi, la Delizia subì un totale abbandono , poco è rimasto dello splendore del palazzo, se non una camera con affreschi, ma oggi il luogo viene comunque rivalorizzato dal Comune, ed ospita varie manifestazioni, tra cui appunto, la sagra dell’Aglio Dop. 

Per conoscere e apprezzarne al meglio gusto e proprietà, ogni anno il Consorzio Produttori Aglio di Voghiera, con la partecipazione del comune di Voghiera, organizza una mostra-mercato nel corso della quale è possibile degustare e acquistare diverse specialità e ricette a base di aglio (aglio sott’olio, paté d’aglio, olio aromatizzato all’aglio, salame all’aglio e persino una caciotta a pasta molle di latte vaccino aromatizzata all’aglio) assistere a manifestazioni e spettacoli.

Noi abbiamo cominciato con un gioco, un Memory e al rispondere ad alcune domande sull’aglio da parte di un computer. C’era una gentile signora che ci ha fatto giocare e divertire e io ho vinto uno sbuccia-aglio e un simpatico zainetto.

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Abbiamo poi scoperto che questa signora è il Sindaco di Voghiera, la dott.ssa Chiara Cavicchi, una persona giovane e simpatica, pensate se i politici che ci ritroviamo si sarebbero messi a far giocare gli ospiti e poi a mettersi in fila, dietro agli altri, per prenotare il pranzo…..In politica ci vogliono i giovani, intelligenti e con entusiasmo, come lei.

Ed eccoci qua, una mia amica, io e il Sindaco in mezzo, che gentilmente ha acconsentito a farsi fotografare con noi, illustri sconosciute.

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Poi siamo andati a cena, menù:

  • bruschette con pomodorini e altre con pancetta, naturalmente strofinate con aglio
  • tortelloni di zucca (classiche, siamo nel ferrarese)
  • ravioli ripieni di salame all’aglio, conditi con burro fuso
  • grigliata e patatine, negli spiedini c’erano anche degli spicchi d’aglio arrostiti (buonissimi gli spicchi d’aglio)
  • torta della nonna o alle fragole
  • pesche
  • pane crocetta ferrarese004

 

poi siamo andati in giro per la sagra, visitando i banchetti e naturalmente assaggiando il tutto (coraggio dopo una cena così), poi abbiamo mangiato anche il gelato all’aglio, una base di panna con aglio e gocce di aceto balsamico, strabuonissimo e delicato.

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Ma la cosa più buffa era un perfetto Mister Aglio che si aggirava per i tavoli salutando tutti

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facendosi poi fotografare.

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…e come l’aglio di Voghiera, era “dolce e gentile”

 

 

 

 

 

 

 

La mia panzanella

Sono sommersa dai pomodori perchè devo fare le “conserve”, li ho acquistati dall’Azienda Agricola Nonna Nella di Montorsello vicino a Guiglia (Mo). Sono i “Roma” belli, rossi, maturi, profumati e polposi e allora via di ricette.

Stasera sempre con quei pomodori in mano ho preparato la Panzanella, lo so ci vorrebbero quelli da insalata, ma questi sono talmente belli e succosi che li ho usati per questo piatto. Piatto fresco, estivo, allegro, giusto per tentare di combattere questo caldo che non accenna a placarsi, nonostante un notte di pioggia.

panzanella

Ingredienti:

  • pomodori maturi
  • pane raffermo
  •  un peperone rosso
  •  un cetriolo
  • una cipolla rossa
  • sale alle erbe
  • acqua q.b.
  • quattro foglie di basilico
  • olio d’oliva
  • aceto balsamico

Ho messo a bagno in un po’ d’acqua del pane raffermo a pezzetti, intanto ho tagliato i pomodori e affettato sottile la cipolla. Poi ho affettato il cetriolo e tagliato a pezzetti piccoli il peperone.

Quando il pane si è abbastanza inzuppato, l’ho strizzato e messo nella ciotola dove avevo già messo gli altri ingredienti. Ho aggiunto il sale e condito con olio e aceto balsamico. Tenuto in frigo fino alla cena e poi….è sparita tutta.

Semplice da fare, veloce e molto invitante come piatto, anche se si hanno persone a cena, la si può preparare in anticipo.

La ratatuja

La ratatuja è un piatto tipico piemontese, del Monferrato, di derivazione però provenzale- la ratatouille –

La parola ratatouille viene dall’occitano “ratatolha”, simile al francese “touiller” che significa “rimestare”. La ratatouille era originariamente un piatto per contadini poveri, preparato in estate con verdure fresche. L’originale ratatouille niçoise non conteneva le melanzane non essendo reperibili nello stesso periodo dell’anno altre verdure. Gli ingredienti originari della ratatouille tradizionale sono pomodori, zucchine, peperoni, cipolle ed aglio. Si possono aggiungere alcune erbe di Provenza e basilico.

La ratatouille francese può essere servita come piatto a sé stante (accompagnata da riso, patate, o semplice pane francese). Più frequentemente viene servita come contorno.Ricette simili esistono anche nella cucina italiana, in particolare la somiglianza è evidente con la “peperonata” (senza melanzane e di frequente con patate) e la caponata siciliana, cianfotta, ciambotta, tiella, ratatuja, e di altri paesi.

E’ anche un piatto  che, non nella stretta osservanza degli ingredienti, può essere considerata uno “svuotafrigo”, quando ci siano alcune verdure avanzate.

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Si può presentare, come ho fatto io, con delle uova sode, oppure si possono aggiungere delle alici con del basilico, oppure del tonno, piatto caldo o freddo, insomma è un contorno o un piatto unico, molto versatile.

Ingredienti:

  • aglio
  • cipolla
  •  peperoni rossi e gialli
  •  patate
  • carote
  • zucchine
  • melanzane
  • uova
  • olio
  • vino bianco
  • pomodoro
  • sale alle erbe

Ho tagliato a pezzetti tutte le verdure e quindi ho fatto soffriggere in un po’ d’olio, l’aglio e la cipolla a pezzetti, poi ho aggiunto le melanzane, le carote, i peperoni, le patate,  le zucchine, ho fatto stufare e ho profumato con del vino bianco, quando si è evaporato ho aggiunto il pomodoro (il mio ) e il sale alle erbe.

Ho chiuso con il coperchio New Wonder Cooker e ho lasciato cuocere, mescolando solo una volta, per circa 20minuti.

Poi ho fatto rassodare delle uova e le ho servite insieme, come piatto unico, dopo aver mangiato, come sempre, una bella fresca insalata verde.

Quello che è avanzato è già nel congelatore, pronto per un’altra preparazione.

Sorpresa a Riccione

Il caldo si è un po’ attenuato e quindi ho deciso di uscire di casa e siamo andati a Riccione a trovare i nostri amici Giovanna e Pino, che venuti dalla Sicilia, sono in vacanza a Riccione, dove li hano raggiunti  tre dei loro splendidi nipoti, che abitano a Milano.

E’ stata una bellissima giornata, ritrovarli dopo un lungo periodo e passare del tempo con loro è stato come se il tempo stesso si fosse fermato e noi non fossimo mai stai lontani. Per farci piacere e Giovanna sa quanto ami la Sicilia e la sua cucina, ci ha preparato dei piatti siciliani, melanzane grigliate (naturalmente con il coperchio New Wonder Cooker) con un pesto alla siciliana, pasta alla carrettiera, contorno mediterraneo e poi la sua famosa granita.

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Nel pomeriggio i ragazzi al mare, Pino e Mauro a spasso per i fatti loro e noi due…pure, giro per negozi (bello l’abito nuovo colore del sole?) e sosta in un bar per l’aperitivo e le chiacchiere. Sapete come è al mare, quando vedono due ragaz…pardon, due signore da sole, queste vengono abbordate e così è stato per noi. Si sono avvicinati due uomini, ma…..erano i nostri mariti che si sono infilati, combinazione, nello stesso bar. Sarà per la prossima volta …(eheheh)

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Poi abbiamo incontrato un’altra amica che vive a Riccione, Benedetta, con la quale abbiamo continuato a parlare e non smettevamo più.

Dopo aver cenato con un buonissimo cous-cous e un piatto di pesce che non finiva più, Mauro ha detto che era ora di ritornare. Certo, però prima andiamo a mangiare il gelato, quale? Naturalmente al pistacchio; vai a spasso, fermati per il gelato, parla, parla, vai nel negozio ad acquistare un braccialettino per Guenda, poi siamo ritornati nella loro casa e, con un po’ di tristezza, abbiamo preso la via del ritorno.

E’ stata un’altra giornata bellissima e intensa, mi è sembrato di essere con loro da una settimana e Mauro, che non li conosceva, è rimasto più che felice di averli incontrati, e, con la promessa di rivederci in Sicilia, ci siamo lasciati.