Archivi categoria: Spezie

Risotto con verdurine

Normalmente io preparo il “soffritto” in grandi quantità e lo congelo, per averlo sempre a disposizione quando preparo il ragù. Questa sera volevo un risotto e mi è venuto in mente di usarlo, così ho fatto ed è stata una bella scoperta per me (magari ho scoperto l’acqua calda…), è venuto un buon risotto, gradevole.

Ho usato il riso Carnaroli, acquistato da una azienda di Pavia, siccome è molto buono sono sicura che sia quello vero, perchè altrimenti… leggete qui cosa scrive Santa Wikipedia:

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Melanzane uso funghi

da: “Il Talismano della felicità” di Ada Boni:

Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre….conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel “tennis” o nel “golf”, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al “guscio” –

Così Ada Boni ottant’anni orsono scriveva la dedica alle lettrici nella prima edizione del “Talismano della felicità”, un manuale di cucina che raccoglieva tutte le ricette da lei pubblicate sin dal 1915 sulla rivista “Preziosa”. Diceva anche che “la cucina è la più gaia delle arti ed insieme la più piacevole delle scienze”. E sicuramente si può condividere.

Io ho tutti e sette i libri e leggendoli, si nota uno spaccato della vita “domestica” di quei tempi. Come servire a tavola, la preparazione dei menù, la disposizione dei “commensali”, molto interessante soprattutto se rapportato ai nostri tempi.

Ho voluto preparare le melanzane uso funghi,  riportando esattamente come è scritta la ricetta nel libro.

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Branzino in sale e incoperchiato

Stasera ho provato a preparare dei branzini mettendoli nel sale, così come ho visto fare nella trasmissione GEO & GEO. E’ un programma molto ben fatto, condotto con garbo e interessante anche sotto l’aspetto delle ricette di cucina.

Naturalmente poi li ho fatti cuocere con il mio coperchio New wonder cooker, che mi soddisfa sempre di più.

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Il cuoco ha proposto di preparare un insieme di sale fine, sale grosso, albume e acqua e con questo ricoprire i pesci da cuocere.

Ingredienti:

  • due branzini
  • sale grosso e sale fine
  • albume
  • acqua q.b.
  • spezie: cumino,kummel, senape, fieno greco, finocchio
  • olio evo per condire.
  • carta da forno

Preparare in una scodella un insieme di sale grosso e fine in parti uguali, un albume e tanta acqua da formare come una crema, mettere in una padella della carta da forno e adagiare i branzini puliti ed asciugati, nei quali ho messo un cucchiaino di spezie.

Ricoprirli con questo miscuglio, io evidentemente non ne avevo fatto abbastanza, perchè devono praticamente essere chiusi.

Ho acceso il gas medio alto e ho coperto la padella con il coperchio, non li ho più toccati e dopo circa 8 minuti erano cotti.

La pelle è venuta via senza problemi e poi li ho sfilettati, messi nel piatto, con un filo di olio evo, niente sale e accompagnati da un buon purè.

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Sono venuti veramente buoni, leggermente profumati, inoltre la ricetta è molto semplice da eseguire.

Olive alla finocchiona di Sicilia

Lo sapete che amo la Sicilia e il suo sole, i suoi paesaggi e la sua storia, la sua gente e i suoi cibi. Non parliamo dei dolci poi, ma oggi ho preparato delle olive speciali, da poter gustare più avanti e risentire tutto il suo sole.

Speciali perchè le olive, fresche e raccolte a mano, l’olio, l’arancia e il limone ed anche i semi di “finocchiona” sono rigorosamente siciliani, provengono da questa nostra bellissima isola, arrivati nelle nebbie del nord per portare un po’ di calore.

olive sic2 (2)

Ho lavato le olive e le ho lasciate per una notte sotto sale, poi le ho risciacquate bene e le ho asciugate ancora meglio. Poi ho inserito nei vasi dell’olio e dei semi di finocchiona, poi ho messo le olive e delle bucce sottili di arancia e limone, per finire con olive, olio e semi.

Tra qualche giorno saranno pronte per sprigionare tutto il profumo di Sicilia.

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I “Mustazzoli” di Giovanna

Questi mustazzoli sono un dolce tipico siciliano che ho avuto la fortuna di assaggiare e la mia amica Giovanna è stata così gentile da darmi anche la ricetta.

Si possono rifare, ma fuori dalla Sicilia non avranno mai quel profumo e quel sapore che solo lì si riesce ad ottenere. Naturalmente questi sono stati fatti da lei, io non ho il vin cotto…….

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La sua ricetta:

  • mezzo litro di vino cotto
  • gr. 250 farina OO
  • gr. 125 farina di semola rimacinata
  • gr. 125 semolino di grano duro
  • la scorza di un’arancia grattugiata
  • 2 cucchiaini di cannella macinata fresca
  • semi di sesamo

Mettere il vino cotto in una pentola, poi in un colpo solo (come per fare i bignè) aggiungere le farine setacciate, la scorza di arancia e la cannella, a fuoco basso sempre mescolando, farlo rapprendere fino a diventare una palla che si stacca.

Sul tagliere mettere l’impasto e fare un grosso grissino,rotolarlo nei semi di sesamo, appiattirlo un po’ e tagliarlo a rombi. Scaldare il forno e poi spegnerlo, mettere i mustazzoli solo ad asciugare per circa 5 min, devono rimanere morbidi.

Questi sono morbidi, profumati e deliziosi da mangiare durante questi giorni di festa.

 

Sua Eccellenza “Il Cotechino”

Il cotechino, re dei pranzi di fine o inizio anno insieme alle lenticchie (che porterebbero fortuna) è un insaccato consumato cotto, è originario del Friuli-Venezia Giulia, ma diffuso poi in tutte le regioni del nord Italia, è un piatto abbastanza famoso insieme all’ inseparabile compagno lo Zampone di Modena. Deve il suo nome alla cotica, la cotenna di maiale, e prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto.

cotechini

La tradizione vuole che Mastro Geppetto, insieme ad alcuni amici, lo prepari in questo periodo.

IMG_0044Su gentile richiesta (dai, per favoooore…) sono riuscita ad avere la ricetta con la quale vengono confezionati, eccola: (per ogni chilo di impasto)

  • spalla di maiale 20%
  • capocollo 20%
  • pancetta 10%
  • cotenne 50%
  • mezza lingua di maiale (a piacere)
  • 33 grammi di sale fino
  • 1 grammo di pepe macinato
  • aglio
  • vino secco (bianco o rosso, qui rosso)

tagliare la carne e macinarla, metterla larga in un contenitore, sopra spargervi prima il sale e poi il pepe, non mescolare. Prendere una pezza di cotone (lino o canapa), mettere dentro degli spicchi di aglio,  chiudere e battere in modo da spappolare l’aglio, riaprire la pezza e versare dentro il vino, strizzare il vino sull’impasto. Quando è strizzato tutto, mettere da parte la pezza e mescolare la carne.

Imbudellare (non usare budelli naturali perchè rilasciano un cattivo odore) di circa 500/600 gr di impasto l’uno. Appendere al fresco, dopo due o tre giorni sono già pronti. Si conservano sottovuoto in frigorifero.

Stufato di verza che non stufa…

…perchè lo si può mangiare come contorno, o con la salsiccia, o con le costine o con il fegato (cotto a parte), o con la polenta, insomma è molto versatile.

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Due notizie sulla verza. ( da santa Wikipedia)

La verza o cavolo verza (Brassica oleracea var. sabauda L.), detta anche cavolo di Milano è  simile al cavolo cappuccio, ma a differenza di questo presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti. Di origine antichissima, il cavolo verza è coltivato soprattutto nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. Il suo utilizzo in cucina è diffuso in gran parte d’Europa e in molte regioni italiane.

Alcune preparazioni sono: il ris e verza cun custëini (risotto alla verza e costine di maiale, del Piacentino) e la zuppa ‘d pan e còj (zuppa di pane e cavoli verza) del Canavese. Le verze sofegae venete e la nota cassoeula lombarda. Nella cucina valtellinese è utilizzata per la preparazione dei famosi pizzoccheri. All’estero troviamo  i dolmades greci, il sarma della Romania, i Kohlrouladen dell’area germanica, e dall’Olanda la Boerenkool met worst.

Ingredienti:

  • 500 gr di verza
  • 250 gr di pezzetti di pomodoro
  • 1 cipolla – 2 spicchi di aglio
  • salamoia bolognese (la mia)
  • mix di timo, alloro, peperoncino rosso (poco)
  • olio e burro

Pulire bene la verza e tagliarla a filetti.

Far rosolare la cipolla tagliata grossolanamente insieme ai pezzetti di aglio in una casseruola un po’ alta con burro e olio.  Aggiungere i filetti di verza, coprire e mescolare ogni tanto, fino a che la verza sia calata, quindi aggiungere il pomodoro, la salamoia e il mix.

Lasciar cuocere ancora per circa 15 min, scoperto, mescolando.

Servire caldo.